Presunto crac di 3 milioni di euro, a giudizio Bellia. Processo fissato il 9 luglio

06 Febbraio 2015   11:47  

Comparirà presto di fronte ad un giudice il noto imprenditore teatino Luciano Bellia, nell'ambito dell'inchiesta della Procura scaturita dal fallimento dell'azienda di sua proprietà, la Sidermetalli.

Una vicenda contornata, secondo la magistratura, da movimenti bancari sospetti, in particolare tra la Russia e le Isole Vergini, spese faraoniche per automobili di lusso e yacht e persino il tentativo di vendita di una villa in Sicilia nientemeno che a Silvio Berlusconi.

Il gup Antonella Radaelli ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per il 46enne Bellia ed altri cinque imputati (Irina Sedova, 42enne di origine russa, Giuseppe D'Alessandro, 76 anni, Luciano Gallo, 56 anni, Gianmarco Pipia, 41 anni, e Monica Piersanti, 45 anni, moglie di Bellia) avanzata dal pm Marika Ponziani, con accuse che vanno a vario titolo da riciclaggio, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, ricettazione fino ad emissione di fatture per operazioni inesistenti. La prima udienza del processo è stata fissata al prossimo 9 luglio.

Nello specifico, secondo le ricostruzioni della Procura, i sei avrebbero distratto circa 3 milioni di euro attraverso una serie di prelievi per mezzo di assegni in favore della Sidermetalli, della Sedova e di un cittadino russo estraneo all'inchiesta.

Si sarebbe trattato, secondo le indagini svolte dalla GdF, di un versamento, preliminare di compravendita della villa in Sicilia ,proveniente dalla Russia e versato sui conti di due banche abruzzesi.


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