Prevenzione sismica: nasce il progetto M6.5 nella Valle Peligna

Lettera aperta ai sindaci

06 Ottobre 2010   10:38  

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai sindaci della Conca Peligna che il gruppo facebook ProgettoM6.5 invierà in settimana agli amministratori pubblici del comprensorio peligno.
L'argomento trattato è quello della prevenzione sismica in un'ottica non emergenziale. I sindaci, a cui sarà inviata la lettera, sono quelli che ricadono nella Conca Peligna, ossia quel territorio dell'Abruzzo che sarebbe interessato da un evento sismico di forte intensità, generato dalla faglia del Monte Morrone. Ovviamente, l'attenzione e la partecipazione è rivolta anche ai sindaci dei comprensori adiacenti, che possono aderire all'iniziativa poichè un evento sismico non rispetta nè i confini amministrativi nè quelli politici. In questo momento l'intenzione è soprattutto finalizzata ad intercettare le risorse finanziarie che la Protezione Civile (nazionale e comunitaria) sta erogando (ed erogherà) per la mitigazione del rischio sismico sul territorio.

Maggiori informazioni sull'argomento possono triovarsi al seguente link: http://www.scribd.com/doc/38142441/Progetto-M6-5-Elenco-documenti-pubblicati-al-25-09-2010 o contattando gli amministratori del sito su FaceBook.

sind

Cosa abbiamo imparato dal 6 aprile 2009?
Cosa succederebbe se ci fosse in conca Peligna un terremoto di magnitudo 6.5?
Siamo pronti?

Cari Sindaci,


è purtroppo evidente che le risposte a queste semplici domande siano ancora negative: un anno e mezzo è già passato dal terremoto del 6 aprile e tanti problemi non
sono ancora risolti.
Per molti anni tutti noi, amministratori compresi, abbiamo vissuto il rischio sismico come qualcosa di remoto e sicuramente non presente, né prioritario. Il 6 aprile
c’è stato il brusco risveglio: l’Abruzzo continua ad essere (e sarà in futuro) terra di terremoti, come sempre è stato nel passato.


L’oggetto di questa lettera aperta è la Prevenzione Sismica e la condivisione delle esperienze e delle pratiche per essere "preparati".
Il problema è culturale e non può essere risolto con la solita caccia alle responsabilità: siamo tutti responsabili della nostra impreparazione. Siamo però
convinti che sia ora di voltare pagina e accettare il fatto che le conseguenze del terremoto di domani si decidono oggi, giorno per giorno.

La strada della prevenzione è lunga: occorrono decenni per rendere un territorio “forte”, in grado di subire i colpi del terremoto e rialzarsi senza troppi danni.
Però oggi, a differenza del passato, abbiamo una serie di motivazioni per non rimandare:


1. la scienza ha fatto progressi enormi e può fornire solide basi di conoscenze per la programmazione della prevenzione sismica: il nostro territorio è tuttora oggetto
di molti studi sismologici e previsioni di danno: un patrimonio poco noto ed inutile se non finalizzato ad interventi reali;


2. la prevenzione sismica è una realtà in evoluzione in tutto il mondo ed anche in Italia: tante esperienze possono essere ripetute da noi;


3. la nostra coscienza civica è stata traumaticamente destata dagli eventi e sono sempre più numerose le persone disposte a fare la propria parte per evitare al
nostro territorio quello che ha subito L’Aquila;


4. l’istituzione prossima del Fondo Nazionale per la Prevenzione Sismica: lo Stato si appresta ad investire risorse per le politiche di prevenzione degli effetti dei
terremoti; quasi un miliardo di euro saranno disponibili nei prossimi anni per progetti concreti, innovativi ed efficaci di prevenzione sismica su scala
locale.


I tempi sono quindi maturi: rimandare oltre significherebbe condannare i nostri figli (o forse noi stessi) a sofferenze evitabili, almeno in parte.
Il 6 aprile 2010 abbiamo già perso un'occasione: la Protezione Civile Vi ha esortati ad indire in quel giorno un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per
avviare il percorso della prevenzione, illustrando quanto finora fatto e stabilendo le prossime tappe di un progetto condiviso. Il modo migliore per onorare il ricordo del
terremoto dell’Aquila: evitandone la ripetizione catastrofica. Nella conca Peligna il 6 aprile 2010 è stato, invece, solo il giorno del ricordo, necessario, ma non
sufficiente.


A breve un altro giorno importante ci attende: il 3 novembre, che nel 1706 fu un giorno di distruzione e morte tra le nostre vie e nelle nostre case.
La proposta che avanziamo è di dedicare la data del 3 novembre, quest’anno ed in quelli a venire, al tema della prevenzione sismica: un appuntamento in
cui si condividono i passi fatti e si illustrano i prossimi, si programmano le attività future e si rendicontano le passate, si celebrano i risultati e si discutono i
problemi aperti.


Non si tratta di delegare a Voi sindaci l’onere di questo percorso, quanto di unire le forze tra le varie componenti del nostro territorio, a tutti i livelli: senza il
supporto ed il coordinamento delle amministrazioni comunali che Voi rappresentate, i singoli cittadini o le associazioni civiche rischiano di non farcela.
Crediamo che iniziare a parlare di rischio sismico senza tabù, con il serio intento di affrontarlo e ridurlo, possa rendere il nostro territorio più forte,
rivelando potenzialità inaspettate anche dal punto di vista socio-economico, di sviluppo e di prosperità per il futuro.

                                                                                                                                  

                                                                                                                                                  Il Gruppo Promotore di Progetto M6.5

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