Processo a D'Alfonso e Toto: in aula il tipografo Brandolini

27 Giugno 2011   16:48  

I rapporti con la tipografia Brandolini hanno caratterizzato l'udienza davanti al tribunale collegiale di Pescara che conta tra i 26 imputati l'ex sindaco Luciano D'Alfonso, il suo ex braccio destro Guido Dezio, e gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto.

Gli imputati devono rispondere a vario titolo di concussione, corruzione, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, abuso d'ufficio, favoreggiamento e turbata liberta' degli incanti.

In mattinata sono stati ascoltati come testimoni i titolari della tipografia, che si sono piu' volte contraddetti.

In particolare Gabriele Brandolini, che e' stato piu' volte ammonito dal presidente del collegio, ha sostenuto di non sapere perche' non c'e' corrispondenza tra i manifesti realizzati per conto del Comune e le fatture in quanto non si occupa della parte amministrativa e, dunque, dei pagamenti, ma solo della fase relativa alla stampa del materiale. Brandolini ha detto di non sapere chi ordinava e portava i lavori in tipografia pero' poi ha aggiunto che quando c'erano lavori urgenti si sentiva con Dezio.

Su alcuni scatoloni contenenti documenti mandati al macero dopo le perquisizioni, l'uomo, dopo essere stato piu' volte sollecitato dal presidente del collegio, ha detto di averlo fatto per panico dopo aver letto dell'arresto di Dezio.

Brandolini inoltre prima ha affermato di non conoscere il contenuto degli scatoloni poi che all'interno c'erano schede di lavorazione e non fatture. Sul posto barca al porto turistico di Pescara pagato con un assegno emesso tre giorni dopo la perquisizione, Brandolini ha dichiarato che dalla data del varo della licenza di navigazione, risalente al maggio 2006, fino alla stipula del contratto, vale a dire fine dicembre 2007, la barca e' stata a Giulianova. Sulla questione la moglie di Brandolini, durante la sua deposizione, ha detto che la barca era ormeggiata al porto di Pescara gia' nel 2006.

La donna ha detto in aula di essere riuscita ad avere un posto per la barca con l'aiuto di Dezio e che si e' trattato in sostanza di una cortesia. Il giudice pero' ha fatto notare alla titolare della tipografia Brandolini di aver dichiarato alla polizia giudiziaria che durante un incontro con Dezio per lamentarsi del mancato pagamento di alcuni lavori, l'ex braccio destro di D'Alfonso, non sapendo come andarle incontro, le propose di pagare il debito con un posto al porto turistico e che nel 2008 fu stipulato un contratto per giustificare la presenza della barca.

La donna ha confermato anche queste dichiarazioni. Prima dei coniugi Brandolini ha testimoniato un ex funzionaria del Comune che ha riferito di una telefonata in cui l'ex sindaco D'Alfonso le diceva di non pagare una fattura all'ingegner De Donatis. La difesa ha sostenuto che il motivo del blocco del pagamento era dovuto ai limiti imposti dal Patto di stabilita'.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore