Strutture d’emergenza sovraffollate, carenza cronica di personale e turni insostenibili: la situazione sanitaria in Abruzzo precipita verso una crisi senza precedenti.
La sanità pubblica abruzzese affronta un momento critico, con il sindacato Fials Abruzzo (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) che lancia un allarme sulla gestione inefficace e sulle conseguenze di una pianificazione inadeguata. “Gli operatori sanitari sono allo stremo, e le nostre proposte vengono ignorate da anni”, afferma il sindacato, sottolineando il problema delle risorse umane inadeguate per i bisogni crescenti. Il personale che va in pensione non viene rimpiazzato, mentre le strutture esistenti faticano a sostenere la domanda crescente. Liste d’attesa infinite, sia per ricoveri sia per esami, e un incremento degli episodi di violenza contro il personale sono solo alcune delle conseguenze.
Il sindacato punta il dito anche contro le politiche nazionali, citando il decreto Lorenzin, che ha ridotto i posti letto, rendendo critico l’accesso ai reparti ospedalieri. “Quando un paziente del pronto soccorso necessita di ricovero, spesso si deve attendere che un posto si liberi. Questo può significare giorni d’attesa, compromettendo il diritto fondamentale alla salute sancito dalla Costituzione.” Confrontando i dati internazionali, la situazione appare ancora più drammatica: “In Germania ci sono 8 posti letto ogni mille abitanti, in Francia 6, mentre in Italia solo 3.”
A livello locale, la ASL di Pescara affronta un’emergenza permanente. Secondo Fials, il personale è sottoposto a carichi di lavoro eccessivi e a turni massacranti. “La gestione organizzativa ignora i segnali di allarme: liste di attesa interminabili, richieste di trasferimento e pensionamenti anticipati, oltre a un crescente numero di aggressioni verbali e fisiche.” In aggiunta, le strutture di Penne e Popoli sono state pesantemente ridimensionate. “Durante le ore serali e notturne, non ci sono diagnostiche né specialisti disponibili. I pazienti vengono quindi dirottati su Pescara, sovraccaricando ulteriormente il pronto soccorso.”
Da anni Fials propone soluzioni concrete per ampliare il personale, potenziare le strutture diagnostiche e garantire servizi adeguati per una popolazione sempre più anziana. “Abbiamo fornito suggerimenti dettagliati, ma continuiamo a essere ignorati. La sanità regionale non può reggere a lungo in queste condizioni,” conclude il sindacato.