Prostituzione, aumento del 15% delle donne italiane lungo le strade di Pescara

Dati forniti dal progetto Agar della Caritas

14 Ottobre 2014   09:56  

Nell'immaginario collettivo, da sempre le prostitute che stazionano lungo le strade sono donne straniere, tuttavia secondo alcuni recenti dati la situazione è in cambiamento, principalmente per effetto della crisi economica.

Secondo il rapporto stilato dal progetto Agar "Vite in affitto" promosso dalla Caritas di Pescara, infatti, rispetto al 2013 si è verificato un aumento del 15% di donne (ed uomini) italiane che si prostituiscono in strada tra Pescara ed i centri limitrofi, costituendo di fatto la seconda nazionalità. Le maggiori concentrazioni si trovano a Montesilvano ed a Pescara, specialmente in zona stazione e in zona Pineta, benché dal fenomeno siano interessate anche altre località, come Silvi e Francavilla al Mare.

La ricerca, più in generale, ha evidenziato che la nazionalità predominante delle cosiddette "schiave del sesso" è quella rumena (65%), seguita appunto da quella italiana (10%), nigeriana (7%), bulgara e tunisina (appaiate al 6%). In crescita anche la prostituzione maschile (6 uomini su 62 contatti dei ricercatori) ed il fenomeno dell'accattonaggio, dietro cui sembra esservi un vasto giro di sfruttamento.

Lo studio sarà presentato questa mattina in occasione del convegno "Immigrazioni e traffico di esseri umani" alle 10 nella sala consiliare del Comune. Moderatore sarà il direttore de il Centro Mauro Tedeschini, tra coloro che interverranno anche don Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele.


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