Protocollo d’intesa a Pescara per reinserimento sociale detenuti

19 Giugno 2013   12:08  

“Sono otto i detenuti in stato di semilibertà che stanno prestando servizio per il Comune di Pescara collaborando nella manutenzione del verde pubblico e delle nostre spiagge, primo progetto frutto del Protocollo d’intesa stipulato tra Anci e Ministero di Grazia e Giustizia, un esempio di concretezza e di come un accordo sottoscritto su carta possa trasformarsi in operatività del fare”. Lo ha detto l’assessore al Personale Marcello Antonelli nel corso della conferenza stampa odierna convocata per illustrare l’iniziativa, alla presenza del Direttore della Casa Circondariale di Pescara Franco Pettinelli, del Provveditore Bruna Brunetti e della dottoressa Parruti, Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Pescara.

“Da qualche giorno – ha spiegato l’assessore Antonelli – 8 detenuti in stato di semilibertà stanno lavorando in maniera valida nel settore del verde pubblico, a cominciare dai nostri parchi, e il report redatto dal responsabile di servizio è assolutamente ottimo relativamente all’impegno profuso dai ragazzi coinvolti nel progetto e che ovviamente non sono affatto riconoscibili rispetto ai nostri operai comunali.

Tre operatori stanno lavorando sugli sfalci, le spollonature, la bonifica e la pulizia delle aiuole a Largo Madonna, lungomare Matteotti, piazza Primo Maggio, via Gramsci e viale Riviera nord; altri tre operatori sono impegnati sul lungomare Cristoforo Colombo, via De Nardis, viale Primo Vere, via Luisa D’Annunzio, via La Porta; gli ultimi due operano nel centro cittadino, ossia corso Vittorio Emanuele, corso Umberto, viale Kennedy, via Regina Elena, via Regina Margherita, piazza della Rinascita, via Carducci e via Nicola Fabrizi. E quello attuato è un esempio di collaborazione concreta, che è la stella polare del nostro operare. Soprattutto quello odierno è solo un esempio di collaborazione con la Casa Circondariale che intendiamo replicare anche in futuro”.

“Fa piacere constatare la grande sinergia esistente tra Ente locale e Stato perché il carcere non dev’essere relegato ai margini della società – ha detto la dottoressa Brunetti -. Parliamo tanto di reinserimento dei detenuti, ma se poi non creiamo le opportunità, se poi non abituiamo i detenuti a lavorare concretamente le parole perdono di significato, perché è evidente che i detenuti sono soggetti che non sono abituati a lavorare perché non ne hanno avuto la possibilità, o hanno fatto scelte sbagliate, noi allora dobbiamo abituarli a impegnarsi, perché chi esce fuori a lavorare vuol dire che ha la possibilità di uscire dal carcere e ha tutto l’interesse a comportarsi bene, altrimenti torna dentro”. “In un momento storico in cui il lavoro non c’è – ha detto la dottoressa Parruti – è importante dare un’opportunità a chi nella vita ha avuto meno dalla famiglia, dalla società.

E il progetto attivato con il Comune è importante perché induce il detenuto a impegnarsi utilmente per la società assolvendo alla funzione rieducativa della detenzione. Ed è poi importante la durata della convenzione perché gli interventi-flash non servono”. “Ringrazio l’amministrazione per la sua collaborazione – ha aggiunto Pettinelli -; quello odierno è un intervento di 4-6 mesi per la pulizia delle spiagge e del verde e spero che tali progetti possano poi concludersi con le borse lavoro dando un’opportunità futura concreta al detenuto”. Ciascun lavoratore impegnato nel progetto percepisce un compenso di 120 euro al mese oltre all’abbonamento gratuito del bus messo a disposizione dalla Gtm. “Per il futuro – ha anticipato l’assessore Antonelli – stiamo già pensando ad affidare a una cooperativa costituita all’interno della Casa Circondariale il compito di archiviare in maniera digitale tutti i nostri progetti edilizi”.

 


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