Provincia Pescara, le proposte dei sindacati per i precari

22 Settembre 2010   11:28  

Lunedì le Organizzazioni Sindacali Cisl Fp, Confsal Fenal e Csa hanno formalizzato alla Provincia di Pescara una proposta già sottoposta in precedenza al tavolo di trattativa "senza ricevere un riscontro".
La proposta, riportata di seguito, "parte - si legge in una nota dei sindacati - dalla considerazione oggettiva che attualmente non esistono le condizioni finanziarie che consentono un aumento della spesa del personale senza pregiudicare le attività istituzionali dell’Ente e le condizioni di equilibrio finanziario imposte dalle Leggi.
Vuole realizzare, prima di tutto, la garanzia di una continuità di lavoro per i precari anche ricorrendo a forme diverse di rapporto che comunque godano della garanzia della Provincia e conservino la tipologia di lavoro e la professionalità aquisite.
Intende garantire, nella prospettiva, la possibilità di essere inseriti nei ruoli dell’Ente per la copertura delle funzioni già espletate.
La proposta, benché osteggiata da qualche parte sindacale che ha preferito sempre atteggiamenti di scontro quando non ha avuto condizioni politiche favorevoli, è stata utile a sollecitare l’Amministrazione a convocare un tavolo tecnico".
Cisl Fp, Confsal Fenal e Csa, si legge ancora nella nota, "si apettano, in questa ulteriore occasione atteggiamenti costruttivi e non strumentali motivazioni di contrarietà alla ricerca di una soluzione soddisfacente per 66 lavoratori che rischiano di passare da un reddito basso ad una reddito zero senza un futuro".

Ecco, integralmente, la proposta delle tre sigle sindacali all'Amministrazione provinciale.

Considerato che l’Amministrazione Provinciale di Pescara, pur riconoscendo che persistono sia le esigenze organizzative, strutturali e di servizio, sia il diritto dei lavoratori “precari” ad essere stabilizzati (D.G.P. n. 112 del 2008 e n. 62 e 63 del 2009), dichiara di essere nell’impossibilità di dare esecuzione a tale procedura in quanto dall’annualità 2011 non riuscirebbe a rispettare i parametri di cui alla L. 122/2010, condizioni esplicitate nelle D.G.P. n. 142, n. 215 e n. 216 del 2010 e di fatto ribadite dalla D.G.P. n. 260 del 2010, le scriventi OO.SS. prendono atto della situazione de quo e dichiarano che è possibile costruire un percorso atto a salvaguardare e rispettare:

- la funzionalità di tutti i servizi essenziali nei quali attualmente opera il personale “precario”;

- la continuità lavorativa a tutti i “precari”;

- nel tempo il diritto per i lavoratori ad essere inseriti nei ruoli del personale dell’Ente;

- le prescrizioni di cui alla L. 122/2010;

- il contenimento delle aliquote della disoccupazione nella nostra provincia.


Le scriventi OO.SS., a tal fine, propongono di formalizzare e sottoscrivere un accordo ai sensi della L. 368/01, presso la D.P.L., che ricomprenda i seguenti punti:

  1. proroga, per tre mesi, del rapporto di lavoro di tutti gli attuali “precari”;

  2. al fine di conservare il diritto ad entrare nel ruolo dei dipendenti dell’Ente, attivazione delle procedure atte a costituire una graduatoria, divisa per fasce professionali, da utilizzare nel tempo e nel rispetto delle necessità funzionali;

  3. costituzione di una o più Società in house, precisando competenze, organico e professionalità necessarie alla corretta e puntuale erogazione dei servizi all’utenza;

  4. individuazione del contratto collettivo utilizzato dalla/e Società in house;

  5. equiparazione delle professionalità esistenti con quelle previste nel nuovo contratto, anche sotto l’aspetto economico;

  6. passaggio di tutti i “precari” nella/e Società in house tramite le liste di disoccupazione e mobilità.


 


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