In aula, a Milano, proprio il giorno dell'anniversario del terremoto in Abruzzo.
Il gip, la sulmonese Cristina Di Cenzo, ha rinviato a giudizio il premier, Berlusconi, per il caso Ruby.
Il presidente del Consiglio dovrà presentarsi davanti ai magistrati per la prima udienza il prossimo sei aprile, per rispondere alle accusedi concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Il giudice ha così rilevato la sussistenza della prova evidente.
Nel provvedimento, il Gip Di Censo afferma la competenza territoriale del tribunale di Milano per entrambi i reati contestati a Berlusconi e ritiene che la competenza funzionale sia propria della magistratura ordinaria e non del tribunale dei ministri.
Dalla notifica del decreto, Berlusconi ha quindici giorni di tempo per decidere se ricorrere a riti alternativi, che in caso di condanna concedono lo sconto di un terzo della pena. Questa la prima reazione della difesa: "Non ci aspettavamo nulla di diverso" dichiara Piero Longo, legale di Berlusconi con Niccolò Ghedini.
Lo stesso Longo ironizza sul collegio femminile che giudicherà Berlusconi: "Abbiamo già tre donne nel processo Mills. Benissimo, le signore sono sempre gradite, qualche volta gradevoli".