Raul Bova Evade Il Fisco? L'attore Verso Il Rinvio A Giudizio. L'Accusa Alleggerita Dalla Procura

12 Giugno 2014   13:48  

Per l'attore Raul Bova si starebbe finalmente avvicinando la richiesta di rinvio a giudizio.

Nello scorso fine settembre, gli erano stati sequestrati preventivamente dalla Procura di Roma, beni per oltre 1 milione e mezzo di euro.

L'attore si era così difeso:

"E' un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, perché sto già pagando un debito fiscale dopo un accordo con l'Agenzia Delle Entrate...E' un accanimento...Sono profondamente addolorato per quanto accade con il fisco italiano. Prima dell'estate, dopo aver preso atto, a seguito delle contestazioni della Agenzia delle Entrate, del fatto che i miei amministratori hanno compiuto un errore di cui ora pago le conseguenze io ho, con l'ausilio dei miei consulenti deciso di definire immediatamente un accordo con l'agenzia delle Entrate in base al quale sto da tempo pagando quanto è poi risultato da me dovuto a seguito delle verifiche ed intese con l'Agenzia delle Entrate... Si sta operando su di me con un sequestro che non ha alcuna ragione di esistere, sia perché sto pagando il debito fiscale, di gran lunga inferiore al valore del sequestro, sia perché, tengo a precisare, non ho commesso alcun reato, come detto e scritto, prima di questo provvedimento, da altri giudici penali"

Bova ci aveva anche tenuto a spiegare:

"Mi hanno spiegato che il procedimento penale aperto nei miei confronti per una ritenuta elusione fiscale nasce da un ritenuto abuso di un mio diritto e ci tengo a chiarire pertanto che non si tratta di una evasione fiscale, come riportato dagli organi di stampa e tantomeno riguarda questioni inerenti l'Iva. Mi spiace dunque per questo accanimento dei giudici che hanno ritenuto di concedere questo sequestro, come se fossi un delinquente pronto a far sparire i miei averi, come se non stessi pagando al fisco quanto dovuto."

 

Oggi per l'attore si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini riformulando il capo d'imputazione e trasformandolo in "dichiarazione fraudolenta mediante artifici", che prevede una pena da 18 mesi a 6 anni.

Secondo gli inquirenti, Bova avrebbe evaso in 5 anni 680mila euro (somma lievitata con gli interessi a un milione e mezzo).

Per pagare meno tasse, secondo la Procura, la "Sammarco" avrebbe simulato la cessione di alcuni diritti sui film di Bova. Una tesi che, finora, non è stata smentita e che ha dato il via al nuovo sequestro.

Nel provvedimento firmato dal gip Costantino De Robbio si legge che "Nel prosieguo delle indagini sono emerse alcune fatture per operazioni che la polizia giudiziaria (il gruppo tributario della Guardia Di Finanza, ndr ) e il magistrato inquirente (il pm Giancarlo Cirielli e l’aggiunto Pierfilippo Laviani, ndr) ritengono inesistenti.

In sostanza non ha convinto la documentazione fornita nel periodo che va dal 2005 al 2010.

L'attore intanto afferma:

"Sono convinto di riuscire a dimostrare in tribunale il fatto che non ho compiuto alcun reato e ovviamente reagirò per evitare che lo Stato, attraverso le sue articolazioni che non dialogano tra loro, pretenda da me, del tutto ingiustamente, che paghi due volte per lo stesso debito... spero che la faccenda si chiuda al più presto per riprendere serenamente il mio lavoro che è sostanzialmente di set, e non di libri contabili, fatture e tribunali"


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