Redigolo: riorganizzare gli ospedali o più tasse. E' polemica

03 Gennaio 2009   14:33  

Sono due le iniziative cardine promosse dal commissario di governo alla Sanità Gino Redigolo per il 2009: rilanciare l'economia abruzzese attraverso "scelte concrete" e tempestive, e riorganizzare i piccoli centri ospedalieri, pena il rischio di nuove tasse. La dichiarazione, subito seguita da un polverone di polemiche e proteste trasversali, ha messo in allarme il presidente della Cna Franco Cambi che non ha esitato ad affermare la propria assoluta contrarietà ad un eventuale aumento della pressione fiscale:"Il rischio di introdurre nuove tasse getta su questo inizio 2009 una luce sinistra, e impegna il neo presidente Chiodi a scongiurare una soluzione che suonerebbe a morto per il sistema delle imprese abruzzesi".

Per Cambi infatti, il tessuto imprenditoriale attualmente presente in Abruzzo non sarebbe in grado di sostenere una "nuova, massiccia iniezione di tasse”, mentre la Regione, coadiuvata dal commissario straordinario avrebbe tutti i mezzi per "affondare il bisturi altrove", magari proprio attraverso la razionalizzazione di servizi e presidi ospedalieri ad oggi ritenuti mal gestiti e fonti di spreco. Dopo aver accusato la classe politica abruzzese di indietreggiare di fronte all'impegno di non istituire nuove misure di tassazione, il presidente della Confederazione artigiana ha delineato con chiarezza il proprio orientamento: "non si chieda alla famiglie e agli imprenditori di finanziare altri sperperi. La Cna si attiverà con le altre organizzazioni d’impresa per scongiurare l’ipotesi di nuove tasse”.

A L' Aquila l' ex senatore Lombardi rincara la dose: "Ai cittadini abruzzesi è necessario far giungere subito un chiaro e forte segnale di discontinuità con il vergognoso andazzo di un passato, in particolare dagli anni 90 ad oggi, mettendo mano immediatamente alla completa destrutturazione della anchilosata struttura politica, dirigenziale, amministrativa e tecnica regionale. Via dunque, e subito, i responsabili regionali, i direttori generali amministrativi e sanitari delle Asl, e adozione di immediate scelte a garanzia dei cittadini utenti". Per Lombardi, che ritiene inequivocabili i dati diffusi dal commissario relativamente all'eccessivo numero di ricoveri riscontrato in Regione, occorre "ripristinare il sistema desueto" del controllo sulla qualità effettiva delle prestazioni sanitarie, dei servizi e della "congruità per spese e costi degli acquisti". Le risorse investite per i ricoveri potrebbero invece essere ridimensionate tramite l'attivazione della rete sanitaria non ospedaliera presente sul territorio.

Ma i dipendenti dei piccoli centri ospedalieri non ci stanno. Il Comitato civico dell'ospedale di Tagliacozzo afferma l'importanza vitale della struttura per gli abitanti delle comunità montane limitrofe: "Tagliacozzo copre 16 comuni montani. I pazienti finirebbero ad Avezzano, già saturo, o fuori Regione. Chi si assumerà le responsabilità per i rischi a cui saranno sottoposti i pazienti che durante un’emergenza dovranno essere trasportati ad Avezzano da paesi di montagna che distano anche 60 chilometri?". Secondo l’avvocato Rita Tabacco inoltre, portavoce del Comitato, l'ipotesi secondo la quale i piccoli ospedali contribuirebbero ad aggravare il deficit appare infondata: "Quello di Tagliacozzo produce denaro. E’ un ospedale in attivo sia per prestazioni sanitarie, sia per i ricoveri con prenotazioni che arrivano da Lazio e Campania". (Immagine tratta dal Sole 24 ore).


GDC


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore