Paura, paura ed ancora paura, perchè se in questo periodo tutti si pubblicano il proprio sondaggio, che per dignità istituzionele qui su Abruzzo24ore.tv non vedrete, non è per mostrare i muscoli o per serrare le truppe cammellate, no.
In realtà è la paura di perdere contro il Movimento 5 Stelle, con Sara Marcozzi candidata Presidente, quello che veramente rappresenterebbe la sconfitta più cocente e vi spieghiamo perchè.
Partiamo dal comune di Pescara dove Luigi Albore Mascia e Guerino Testa se le danno di santa ragione per essere i candidati unitari della coalizione di centrodestra.
Il Presidente della provincia in forza al Nuovo Centro Destra non vuole sentire ragioni, lui dovrà fare il candidato sindaco e neanche la mediazione degli alfaniani in Consiglio regionale (che in definitiva gli hanno promesso un assessorato pesante, quello al bilancio di Carlo Masci) lo ha convinto.
Testa è ormai persuaso che la regione per il centrodestra è persa e l'unica roccaforte potrebbe essere Pescara, ma a questo si aggiunge anche l'attuale assessore al bilancio regionale, Carlo Masci che con la sua "Rialzati Abruzzo" e piccato per le "moine" al giovane Testa ha deciso di sparigliare le carte ed annunciare la sua candidatura a sindaco, la terza nel centrodestra pescarese.
La riconferma per Gianni Chiodi sembra più lontana per i suoi che per gli avversari che, in ogni caso, si attendono un colpo di coda e nonostante il baluardo d'alfonsiano sono anche loro "nel completo panico" da candidatura.
Il fulcro è che la politica dei tre poli produrrà un Emiciclo complesso da gestire anche per chi vince.
31 saranno i consiglieri eletti più il Presidente che risulterà vincitore e lo sconfitto.
La ripartizione vuole 17 consiglieri (più il Presidente eletto) per i vincenti e 12 (più il candidato presidente sconfitto) per tutti gli altri che in modo proporzionale, tra le coalizioni che raggiungono il quorum, saranno distribuiti.
Insomma se i pentastellati riusciranno a spuntare almeno un secondo posto potranno prendere ben 7 rappresentanti, solo 6 per la coalizione che sarà terza.
Una situazione più che imbarazzante vista l'estrema difficoltà di portare avanti iniziative politiche con i grillini ed una effettiva minoranza nella minoranza.
La paura, quindi, fa prendere strade differenti, chi si rifugia in comune, chi si barrica in parlamento, chi "mostra i muscoli", ma alla fine, quest'anno e per la prima volta, la politica "tradizionale" rischia di essere estromessa anche dall'opposizione nel parlamento regionale.