Riaperti i parchi, ancora chiuse le Riserve naturali a Pescara

07 Marzo 2012   07:50  

“Hanno riaperto al pubblico dalla mattinata odierna, come previsto, gli ultimi tre parchi cittadini ancora chiusi al pubblico dopo l’emergenza neve a Pescara, ossia Villa Sabucchi, Villa Basile e l’ex Caserma di Cocco. Prorogata invece la chiusura della Riserva naturale di Santa Filomena e della Riserva naturale dannunziana dove la situazione, come accertato nel corso di un primo sopralluogo effettuato con il Corpo Forestale dello Stato, è sicuramente più critica e richiede interventi urgenti di rimozione delle piante a rischio e la contestuale ripiantumazione di nuove alberature per il ripristino della pineta stessa. Interventi che andremo a quantificare domani, mercoledì 7 marzo, nel corso di un sopralluogo degli agronomi comunali con la Forestale, per poi redigere un progetto che ci consenta di procedere per lotti funzionali, con la progressiva riapertura al pubblico delle Riserve che rappresentano un patrimonio inestimabile per il nostro territorio”. Lo ha annunciato l’assessore ai Parchi Nicola Ricotta dopo un vertice odierno in Comune per l’ultimo aggiornamento circa la situazione dei parchi cittadini a un mese dall’inizio dell’emergenza neve, che si è abbattuta su Pescara dal 2 al 17 febbraio con una nevicata eccezionale che, secondo le ultime stime, ha superato quella storica del ’56.

“Ormai tutto il territorio sta uscendo anche dalla fase 2 dell’emergenza, ovvero quella inerente la rimozione di tutte le possibili fonti di disagio o pericolo determinate dall’evento meteorologico, dunque la rimozione dei cumuli di ghiaccio e neve e anche dei rami spezzati degli alberi, rami che hanno ceduto sotto il peso della neve – ha ricordato l’assessore Ricotta -. Nello specifico, in ogni punto del territorio sono intervenute prima le squadre dei nostri operai che hanno provveduto a effettuare le potature, quindi la Attiva passa a ritirare le potature lasciate a terra. Teniamo conto che sino a oggi nel solo settore del verde, per ripristinare le condizioni di sicurezza in tutti i parchi, giardini e strade cittadini, abbiamo già speso 160mila euro, senza considerare le somme che saranno necessarie per le due Riserve: complessivamente abbiamo già registrato 3mila tonnellate di potature tra strada e parchi, di cui 900 tonnellate sono già state smaltite, 900 tonnellate si trovano nei nostri depositi in attesa di smaltimento, e 1.200 tonnellate circa si trovano ancora accantonati in angoli dei giardini o delle strade in attesa di essere ritirati, e su tale circostanza ci scusiamo con i cittadini per eventuali disagi e chiediamo collaborazione e pazienza tenendo conto dell’evento straordinario che l’intero territorio ha vissuto. Nei giorni scorsi – ha proseguito l’assessore Ricotta – abbiamo continuato gli interventi nei parchi che progressivamente sono stati riaperti al pubblico, come piazza Santa Caterina o Villa de Riseis, già pienamente operativi e funzionali. E da stamane sono stati riaperti al pubblico anche gli ultimi tre parchi ancora chiusi, ovvero l’ex Caserma di Cocco, Villa Sabucchi e Villa Basile. Restano per ora invece chiuse al pubblico le due riserve della Pineta nord a Santa Filomena e della pineta dannunziana a sud, dove la situazione è risultata più difficile. Per la Pineta di Santa Filomena abbiamo già emesso, su richiesta del Corpo Forestale dello Stato, un’ordinanza per prorogare la chiusura della struttura al pubblico almeno sino al prossimo 30 marzo, dunque fine mese. Il provvedimento è stato richiesto per consentire lo svolgimento in tranquillità e sicurezza dei lavori di ripristino, tenendo conto che, come segnalato dalla Forestale, potrebbero essere almeno 500 gli alberi che richiedono un intervento di rimozione o messa in sicurezza con l’eliminazione solo dei rami pericolanti. Simile la situazione all’interno della Riserva naturale dannunziana per ora chiusa sino al prossimo 12 marzo, ma dove comunque attenderemo il sopralluogo fissato per domani, mercoledì 7 marzo, prima di decidere per quanti giorni prorogare la chiusura al pubblico dell’intera superficie verde: purtroppo, come temevamo, la nevicata ha prodotto criticità con lo schianto e la frattura di molti rami e anche di chiome dei pini. In altri casi invece il freddo ha letteralmente gelato le radici con alberi che si sono adagiati su quelli vicini, rischiando di determinare un pericoloso effetto domino sul quale dobbiamo intervenire in maniera urgente proprio per garantire la tutela della nostra pineta. Sul posto abbiamo già effettuato diversi controlli con gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, e sempre con la Forestale, con i nostri agronomi comunali e con i responsabili dell’Ufficio Fitosanitario abbiamo fissato per domani e giovedì una perlustrazione approfondita per effettuare il censimento delle piante che dovranno subire interventi di rimozione di rami spezzati o che dovranno essere completamente rimosse, piante che verranno opportunamente identificate e numerate. Tale sopralluogo – ha specificato l’assessore Ricotta – ci permetterà di quantificare, anche in termini economici oltre che temporali, l’entità del lavoro da svolgere per la redazione del relativo progetto da finanziare, approvare e affidare in via di massima urgenza. Ovviamente sino a quando non saranno ripristinate tutte le misure di sicurezza, dovremo tenere chiusa al pubblico anche la Riserva Dannunziana, per tale ragione cercheremo di intervenire dividendo la pineta in lotti funzionali, al fine di garantirne la progressiva riapertura, ma potremo decidere solo quando avremo un quadro chiaro della situazione esistente all’interno della struttura. Nel frattempo, con il Presidente della Commissione Lavori pubblici Armando Foschi, stiamo predisponendo anche un progetto di massima per la ripiantumazione progressiva della pineta, ossia con la sostituzione immediata degli alberi che saremo costretti a rimuovere, per conservare il polmone verde, esattamente come accadde anni fa all’interno del lotto 2, un processo che poi dovrà diventare costante perché, al di là della nevicata, è evidente che ogni pianta ha un suo naturale ciclo vitale, ovvero nasce, vive e muore, e occorre prevedere la sua immediata sostituzione per non disperdere quello che è un patrimonio distintivo e caratteristico della città”.

 


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