Ricostruzione e scuola, domani si annuncia un Consiglio rovente

27 Settembre 2010   13:54  

Si annuncia scoppiettante la seduta di domani del Consiglio regionale, convocata alle 11 con all'ordine del giorno la ricostruzione post-terremoto, dopo il nulla di fatto della seduta della scorsa settimana, andata a monte prima per le contestazioni dei cittadini aquilani poi per la bufera giudiziaria che ha travolto importanti pezzi della maggioranza targata Pdl.

E domani, ci si riprova, con l'assemblea cittadina che tornerà a presidiare palazzo dell'Emiciclo per “riaffermare – dicono dal presidio di piazza Duomo – la decisa opposizione alla logica del commissariamento e alla nomina di Antonio Cicchetti” che, ricordano i comitati cittadini costituitisi all'indomani del sei aprile 2009, è stato condannato per “culpa in vigilando” nell'ambito della malagestione della Perdonanza celestiniana.

Si chiedono anche le dimissioni del governatore Chiodi da commissario alla ricostruzione, alla luce degli ultimi scandali giudiziari.

Ma le opposizioni civiche all'”antidemocratico commissariamento” passano anche per la via giuridica: è atteso per il prossimo mese il pronunciamento del Tar del Lazio sul ricorso presentato il marzo scorso contro l’attribuzione dei poteri commissariali. Ora i comitati stanno studiando le modalità per dare la possibilità a ogni singolo cittadino di sottoscriverlo.

Intanto getta acqua sul fuoco il principale destinatario delle contestazioni di questi giorni – il nuovo vice commissario Cicchetti – che ieri dal campo da golf di Santi di Preturo, tradizionale ritiro settimanale sui luoghi colpiti dal sisma, è tornato a definirsi al di sopra delle parti. “Sono un tecnico, non un politico” va ripetendo in ogni occasione, auspicando un immediato insediamento, i cui tempi in effetti, sono destinati ad accorciarsi dopo le dimissioni di Cialente.

E sempre domani, non sarà probabilmente da meno, in termini di proteste, la seduta pomeridiana dell'Assemblea regionale, chiamata a discutere dei tagli alla scuola. 2.600 unità in meno in Abruzzo fra l'anno scorso e quest'anno tra personale docente, amministrativo e tecnico.

“Il governo regionale si è chiuso in trincea – dice Camillo D'Alessandro, capogruppo del Pd – l'assessore al bilancio, Masci, ha liquidato la questione dicendo che non ci sono soldi”.

E il vice capogruppo Idv Cesare D'Alessandro chiede a Chiodi di fare a meno delle consulenze e destinare le risorse risparmiate ai precari della scuola.

(MS)


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