ROMA - Crescono ancora i listini di tutte le compagnie petrolifere che lavorano su territorio italiano. I rincari sono tanto veloci che superano di gran lunga quelli presunti del greggio e comportano un evidente svantaggio per gli automobilisti.
"Un litro di benzina costa oggi mediamente 1,551 euro, il gasolio 1,450 euro - spiega l'associazione consumatori - Prezzi saliti rapidamente nell'arco di pochi giorni; basti pensare che solo poche settimane fa in molti distributori del paese la verde era scesa al di sotto di 1,400 euro al litro".
"La crescita delle quotazioni petrolifere registrata nell'ultimo periodo ha certamente influito sui prezzi dei carburanti alla pompa, ma i rincari dei listini appaiono eccessivi e non proporzionati all'andamento del petrolio", spiega il Presidente Carlo Rienzi. "Per tale motivo chiediamo al Governo Renzi di intervenire, allo scopo di frenare eventuali anomalie nella formazione dei listini alla pompa", aggiunge.
Intanto su web nascono i primi veri malumori con petizioni spontanee che vogliono obbligare il Governo a vigilare sul caro prezzo.