Riscostruzione: una macchina lenta su una strada dissestata

Parla il Presidente dell' Ordine Ingegneri Aq

21 Settembre 2010   14:48  

Cantieri aperti per molte abitazioni classificate B e C ovvero con danni lievi, recuperabili in pochi mesi. I lavori procedono, ma non per tutti. E' stato lo stesso Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente nelle scorse settimane a rimarcare che tutti i titolari di case B e C, che hanno ottenuto il contributo definitivo alla ricostruzione devono tenere presenti le scadenze perentorie.

Paolo De Santis, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri dell'Aquila, però punta il dito contro lo stesso comune, che, a suo parere, sa ma non agisce.

Il vero problema sono le case E. Per quelle gravemente danneggiate, secondo l'ingegnere, siamo ancora in mare aperto.

Uno dei principali problemi è la lentezza con cui la macchina della ricostruzione procede. In fortissimo ritardo il rilascio dei Durc, ovvero certificati obbligatori che attestano la regolarità delle imprese.

Mentre procedono le demolizioni di edifici gravemente compromessi, resta aperta la sorte delle case E gravi, la cui ricostruzione può arrivare a costare oltre 1 milione di euro e per le quali si profila il ricorso al bando europeo, ingiustificato secondo De Santis e evitabile notiziando alla commissione Europea l'esistenza del decreto legge 39/09 relativo agli interventi urgenti di aiuto alla popolazione colpita dal sisma.

Nell'intervista Paolo De Santis, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri dell'Aquila

(Barbara Bologna)

 

 


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