'Robin Hood', un film che manca il bersaglio

La recensione in anteprima

12 Maggio 2010   18:10  

Robin Hood

Regia: Ridley Scott
Cast: Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong, Mark Addy,  Oscar Isaac, Danny Huston, Eileen Atkins, Kevin Durand, Scott Grimes, Alan Doyle, Max von Sydow, Douglas Hodge, Robert Pugh, James Fiddy, Bronson Webb, Léa Seydoux, Jamie Clark, Joe Golby, Jessica Raine, Lyia Terki, Shara Bowden, John Atterbury, Matthew MacFadyen
Genere: Azione
Durata: 148 minuti
Uscita: 12 maggio 2010
Voto: OO

Tutti conoscono la storia di Robin Hood, il prode arciere che rubava ai ricchi per dare ai poveri, ma praticamente nessuno sa perchè il nostro eroe divenne un fuorilegge. A spiegarcelo, arriva questa ennesima trasposizione cinematografica delle gesta del paladino inglese, ex crociato pentito e di ritorno nella sua Sherwood per mantenere una promessa fatta ad un commilitone.

Così Robert Longstride (questo era il vero nome) si ritrova nel bel mezzo di una contea falcidiata da tasse ingiuste, destinata alla rovina e governata da un uomo vecchio e rimasto senza figli (l'unico erede era il suo defunto compagno d'armi). Accetta, dunque, di prenderne il posto  e di diventare reggente al fianco della splendida vedova Lady Marion, che tutto è tranne che la classica signorina d'oltremanica.

Da uomo buono e giusto, vorrebbe vedere un mondo governato da regole più eque, in cui le persone siano uguali e con pari diritti. Come tutti gli utopisti, però, si scontrerà contro una realtà fatta di uomini di potere attaccati al loro scranno, e dove i poveri saranno sempre messi sotto scacco. Il nostro Robert, da vero duro e puro, rifiuterà di piegarsi al Principe Giovanni, e costruirà la sua società ideale al di fuori della civiltà, in una foresta tanto simile ad un'isola che non c'è. Ma questa è un'altra storia.


Russel Crowe torna a lavorare con il mentore Ridley Scott, con cui forma una delle coppie più inossidabili del cinema mondiale. Robin Hood, però, non ripete (almeno da un punto di vista tecnico) il buon risultato ottenuto con "Il Gladiatore", di cui si vedono sparse qua e là alcune tracce come, ad esempio, l'ossessiva ricerca della battuta ad effetto che, quando forzata, perde tutto il suo valore.

Lo spunto sarebbe anche buono, ma il regista britannico sbaglia la mira concentrandosi troppo sul racconto e mettendo da parte i personaggi che lo compongono e meritevoli di maggiori attenzioni. Colpa anche di una sceneggiatura troppo superficiale permeata di un populismo buono solo per fare incassi al botteghino e nulla più. Fra Tac e Little John da comprimari diventano poco più che comparse, macchiette per dare un pò di allegria ad un'atmosfera altrimenti troppo seriosa.

Di questa pellicola ci sono da salvare giusto le interpretazioni di Cate Blanchett (elegantissima anche nei panni della contadinotta) e del sempre grande Max Von Sydow, talmente bravo da rubare la scena alla pur onesta prova di Crowe. Un buon cast, tutto sommato, sprecato per un prodotto  travagliato nella lavorazione (ne sono successe di tutti i colori) e pieno di falle nel risultato finale.


Francesco Balzano

GUARDA IL TRAILER SU YOUTUBE


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore