Rossini: ''Chiodi non è indagato, sarà ascoltato come testimone''

16 Settembre 2010   15:58  

Il procuratore della Repubblica dell'Aquila e distrettuale antimafia, Alfredo Rossini, ha confermato oggi che il presidente della Giunta regionale e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi sara' ascoltato nei prossimi giorni "come persone informata dei fatti e testimone per chiariere la posizione di altre persone coinvolte" nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per il G8 dell'Aquila e della ricostruzione.

"Il presidente della regione Abruzzo Chiodi ha avuto sempre dei rapporti molto chiari con quest'ufficio fin dall'inizio - ha detto Rossini - con i processi sui crolli, dimostrando sempre disponibilita'. In questa fase dovra' probabilmente riferire alcune cose che chiariscano la posizione nell'ambito degli appalti ma non perche' e' indagato. Le questioni riguardano - ha detto ancora Rossini - appalti in senso lato, quindi G8 e il resto, e questo solo perche' come testimone e persona informata dei fatti ci puo' dare dei dati in relazione alla posizione di altre persone che sono all'attenzione di questo ufficio".

L'inchiesta portata avanti in collaborazione con la direzione nazionale antimafia per le eventuali infiltrazioni mafiose, in particolare ruota intorno all'attivita' del Consorzio Federico II, costituito proprio per partecipare agli appalti per la ricostruzione nel quale figurano oltre alla famiglia Barattelli, le altre due aziende di costruzioni aquilane Vittorini Emidio e Marinelli-Equizi, e dalla Btp, un colosso italiano, del presidente dimissionario Riccardo Fusi, indagato nell'inchiesta di Firenze sui grandi eventi e il G8 della Maddalena dalla procura di Firenze, poi passata a Perugia.

Secondo l'accusa, i componenti del Consorzio avrebbero cercato di ottenere appalti nella ricostruzione attraverso la presentazione di politici influenti. Dall'inchiesta di Firenze che tra gli altri ha portato in carcere il presidente del consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, l'imprenditore Diego Anemone, e al coinvolgimento del capo della protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, ha preso vigore l'indagine aquilana alla luce del trasferimento degli atti basati soprattutto sulle intercettazioni. Proprio dalle intercettazioni emergono le fasi che hanno portato alla costituzione del Consorzio.

Il presidente Chiodi invece parla con Fusi dal telefono di Verdini al quale l'imprenditore ha chiamato. Sul consorzio Federico II, sciolto da diverso tempo, la procura dell'Aquila ha puntato le attenzioni sulla realizzazione in subappalto di un Musp (modulo ad uso scolastico provvisorio) della scuola media Carducci e su altri lavori nella caserma Campomizzi, dove ci sono gli sfollati e studenti.


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