"Apprendiamo con sconcerto, ma credo che lo stesso sentimento lo abbiano provato i cittadini di Atessa, la notizia dell' improvvisa decisione di chiudere il reparto di Chirurgia nell'ospedale 'San Camillo'" di Atessa.
Lo afferma l'on. Fabrizio Di Stefano (Fi) in una nota.
"Una chirurgia - dice Di Stefano - che, alla prova dei risultati, ha dimostrato che poteva, e puo', restare funzionante, e che nel Piano Sanitario attualmente in vigore ha un ruolo ben specifico.
Ricordo oltretutto gli incontri che facemmo ad Atessa per salvaguardare la struttura - prosegue - ricordo le proteste della sinistra, quando le sale operatorie furono chiuse per un mese per consentirne l'ammodernamento; ricordo le promesse fatte da D' Alfonso in campagna elettorale.
Ma, del resto, sono le stesse promesse che poi aveva fatto ad Ortona, a Sulmona, a Penne e ad Atri circa il ruolo dei Punti Nascita nei 4 ospedali".
"Quello che sgomenta ancor di piu', e' l'assoluta assenza di confronto con il territorio nell'assumere decisioni, e quindi, con il personale medico e paramedico che vive quotidianamente l'ospedale, ma anche con gli stessi pazienti.
Dov'e' adesso quella sinistra atessana, mi domando, che tanto rumorosamente si faceva sentire allora, e oggi e' silente, com'e' silente ad Ortona il sindaco con l'intera amministrazione?.
In meno di un anno D' Alfonso ha penalizzato drammaticamente Atessa, Ortona e Guardiagrele: un plauso per la difesa del territorio.
Ma non doveva essere proprio lui l'uomo vicino ai territori?.
Evidentemente - commenta infine l'on. Di Stefano - i territori, lui, li guarda dall'alto, forse dall'elicottero del suo amico Petrocco...".