Sanità malata: le liste d'attesa e chi ci guadagna

09 Marzo 2011   10:20  

La parola Sanità pubblica in Abruzzo e non solo, è associata quasi esclusivamente a quella di commissario, agli, chiusure, ridimensionamenti, razionalizzazione, sacrifici.

Molto meno alla locuzione diritto costituzionale ad essere curati, che è uno dei motivi d'orgoglio della democrazia italiana. Di fatto questo diritto vine sempre più negato.

Ammenochè non si vada in una clinica privata, spesso pagando di tasca propria.

Due storie tra le tante, troppe, le prendiamo dal quotidiano Il Centro oggi in edicola.

La storia di Daniele A. di Montorio:

''Voglio segnalare il mio caso per far capire che il problema è diffusissimo. Devo fare una risonanza alla colonna: l’ho prenotata il 9 agosto 2010 e l’appuntamento me l’hanno fissato il 29 ottobre 2011. Non sono tempi umani. Ora mi hanno detto che ad Ascoli c’è una clinica convenzionata che me la fa in 3-4 giorni, andrò lì. E se al mio posto ci fosse stato un anziano?''.

Simile nell'amara morale della favola, la storia di Dina L., teramana di 78 anni:

''Una settimana fa ha chiesto un appuntamento al Cup per un doppler. Sulla ricetta c’era scritto urgente. Mi hanno detto che l’appuntamento era per ottobre, con 130 euro lo potevo fare subito, a Giulianova il giorno dopo avrei pagato 45 euro.

Ho scelto quest’ultima possibilità: è stato un disagio, ma sono stati gentili.  Nessuno però mi aveva detto di rivolgersi in Radiologia, visto che  la visita era urgente. Nessuno me l’ha detto, conferma, io d’altronde avevo fretta di sapere che cosa ho: non posso nemmeno stare in piedi per i dolori alla schiena''

Già, perché nessuno glielo ha detto? Chi ci guadagna e chi ci perde con la sanità malata?


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