Santa Croce: si tratta solo se lo sciopero rientra

Stabilimento di Canistro

20 Settembre 2008   12:30  

La Santa Croce Spa, rappresentata dal direttore di Confindustria L'Aquila Antonio Cappelli, si dice disposta a trattare a patto che i dipendenti tornino a lavoro.
Il 18 settembre scorso,nella sede aquilana di Confindustria, L'istanza di una tempestiva ripresa dell'attività lavorativa sembra aver trovato l'accordo dei sindacati Fai, Flai e Uila, rappresentati rispettivamente da Franco Pescara, Feliciantonio Maurizi, Luigi Fiammata e Leonardo Lippa, i quali hanno espresso unanimamente e con urgenza la richiesta di un incontro con l'imprenditore molisano Camillo Colella, proprietario dello stabilimento dal 2007.
Dopo mesi di scioperi e proteste i rappresentanti sindacali hanno ottenuto un accordo preliminare di base al fine di poter riprendere il confronto, andando incontro in tal modo alle esigenze della Santa Croce che necessita di tornare alla normale attività il prima possibile.
L'accordo prevede diversi punti: il riconoscimento da parte dei sindacati della procedura di mobilità avviata dall'azienda,a condizione che " l'accesso a tale stato venga scelto volontariamente dai lavoratori", il rientro a lavoro dei dipendenti posti in cassa integrazione ordinaria (Cigo) tramite rotazione, il pagamento dei salari e del trattamento Cigo relativi al mese di agosto ed infine la regolarizzazione dei rimborsi Irpef per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi.
Altro aspetto importante, espresso a gran voce dalle forze sindacali è quello della "gestione unilaterale" dei turni e degli orari di lavoro che l'azienda ha usato nei confronti dei dipendenti, ritenuta da questi ultimi per nulla rispettosa degli accordi precedentemente presi.
Nel rappresentare i vertici della Santa Croce, Confindustria ha risposto affermativamente alle richieste sindacali, ponendo tuttavia la ferrea condizione che i dipendenti riprendano l'attività.
Una volta rientrati a lavoro infatti, i lavoratori otterranno la trattazione dei punti espressi nell'accordo preliminare, compresa l'erogazione dei salari dovuti, compatibilmente con i tempi tecnici dell'Impresa, e ossia "entro 10 giorni dalla ripresa dell'attività lavorativa".
Occorre dire che Canistro, situato nella Valle Roveto, è una zona ancora poco sviluppata dal punto di vista economico, ma ricca di risorse naturali che rendono possibile la produzione di castagne, olio e per l'appunto acque minerali.
Il centro Termale sembrerebbe rappresentare l'unica fonte diretta di lavoro e di reddito per gli abitanti del posto, che altrimenti sarebbero costretti a cercare lavoro al di fuori del loro territorio.
Nonostante le quantità di prodotto vendute dalla Santa Croce siano fortemente aumentate, passando da 16 milioni di pezzi nel '95 a 150 milioni di pezzi nel 2003 , e arrivando infine a ben 400 milioni di litri d'acqua minerale prodotti solo nel 2006, la Società si è definita, nell'ultimo periodo, in stato di crisi, divenendo scenario di licenziamenti seguiti da rivendicazioni, proteste, e spiacevoli ritardi nei pagamenti dei salari.
Si spera la situazioni migliori nei prossimi giorni, data anche la costruttività degli accordi presi nell'ultimo incontro tra le parti.
Ma c'è chi, come il Consigliere provinciale di Rifondazione Ennio Di Cesare, sostiene che "l'acqua dovrebbe tornare ad essere pubblica" e che a fronte di tale precarietà occupazionale "i Comuni della Valle del Roveto, la Comunità Montana,la Provincia e la Regione Abruzzo potrebbero organizzarsi per rilevare la Società e redistribuire i profitti alla Comunità".

GDC


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