Santuario Beato Nunzio

21 Marzo 2012   11:27  

Nato da un'umile famiglia nel 1817 e restato orfano di entrambi i genitori, Nunzio fu allevato dalla nonna materna, poi da uno zio che, nonostante la gracile costituzione del nipote, volle avviarlo al duro mestiere di fabbro ferraio.

A causa delle privazioni e dei maltrattamenti il ragazzo che si era fatto male ad una caviglia, si ammalò di carie ossea, tanto che ben presto una piaga inguaribile gli ricoprì il piede. Si narra  che Nunzio si recasse a lavare la ferita presso la fontana di Riparossa, senza trovare però il conforto dei paesani che, anzi, lo scacciavano nel timore che infestasse l'acqua.

Accolto infine da uno zio, militare a Napoli, ricevette le cure di un colonnello medico ma dovette sopportare  atroci sofferenze fisiche. I napoletani, tra cui si era sparsa la voce della cristiana ed esemplare rassegnazione con cui il giovane accettava la malattia e della profonda devozione che riservava alla Madonna, già alla sua morte avvenuta il 5 maggio del 1836,  lo consideravano santo.

Ancora prima che la Chiesa nel 1963 lo dichiarasse venerabile, Pescosansonesco aveva eretto un santuario presso la fonte miracolosa di Riparossa per conservarvi solennemente le Reliquie. Il Beato Nunzio Sulprizio, giovane operaio è considerato il protettore degli invalidi e delle vittime del lavoro ed il suo santuario è tra i più celebrri e frequentati della valle del Pescara.


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