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Chiuse le indagini sull’ennesima truffa del terremoto.
Siamo fuori dal cratere sismicio a Canzano e ben 11 persone sono finite sotto accusa per aver dichiarato danni non corrispondenti a verità, per poter accedere ai succulenti fondi per la ricostruzione.
Falsi danni, falsamente certificati e finiti a percepire ingiusti finanziamenti.
I lavori però nessuno li ha amai eseguiti.
I danni, dove c'erano, non avevano a che vedere con le conseguenze del tragico sisma del 2009.
Il pm Stefano Giovagnoni ha contestato agli indagati i reati che vanno dal falso alla truffa consumata e tentata.
Gli indagati sono professionisti privati, soprattutto geometri, che hanno redatto e firmato le perizie, i titolari di imprese edili che hanno successivamente provveduto a presentare l’esame computo metrico e i direttori dei lavori.
Nei giorni scorsi il magistrato ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini : dal momento della notifica gli indagati avranno venti giorni per presentare memorie o chiedere di essere sentiti per dare la loro versione dei fatti.
A far scattare l'inchiesta della Procura, sono stati circa duecento esposti.
Il magistrato nei mesi scorsi ha fatto sequestrare dalla Finanza e successivamente esaminare da un consulente tecnico d’ufficio. Ed il responso del Ctu è che per undici casi sarebbe stato falsamente certificato un nesso di causalità tra il sisma dell'Aquila e le lesioni negli immobili di categoria A.
Anche Controguerra è finita nella setesa situazione: quattro geometri che hanno redatto le perizie sono indagati per tentata truffa e false dichiarazioni. Si tratta di liberi professionisti del posto .
Le accuse della procura nei prossimi mesi dovranno superare il banco di prova dell’udienza preliminare.
Per un'altra storia di sciacalli sui morti del terremoto