Scuola, sit-in dei precari sotto la sede della Regione

Il Pd: subito un consiglio regionale straordinario

20 Settembre 2010   16:17  

Per protestare contro il taglio dei posti di lavoro nel mondo della scuola (meno 2.600 tra l'anno scorso e quest'anno tra personale docente, amministrativo e tecnico) i rappresentanti sindacali e il personale si sono ritrovati questa mattina in piazza Unione a Pescara. "Senza personale la scuola non funziona" - hanno detto in piazza (sotto la sede pescarese del consiglio regionale) sottolineando le difficolta' che si vivono quotidianamente negli istituti. "Non vogliamo soldi ma posti di lavoro ed e' fondamentale interloquire con l'Ufficio scolastico regionale, la Regione Abruzzo e il governo centrale". Le iniziative di protesta proseguiranno anche nei prossimi giorni. Domani il personale della scuola effettuera' un presidio sotto la sede del consiglio regionale a L'Aquila, e si sta anche pensando di promuovere una manifestazione a Roma coi sindacati provinciali e regionali.

Un consiglio regionale straordinario ed urgente per discutere i problemi dei precari della scuola: e' la richiesta avanzata, assieme alle altre forze di opposizione, dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico che questa mattina a Pescara ha partecipato alla manifestazione promossa dai sindacati per protestare contro i tagli previsti dal ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini.
"Contrariamente a quanto fatto da altre amministrazioni regionali, che hanno affrontato i tagli al personale della scuola reperendo e stanziando fondi diversi da quelli ordinari - commenta il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro - il governo della Regione Abruzzo, di fronte ai 2500 che lottano per conservare il proprio posto di lavoro, si e' chiuso in trincea, rifiutando il confronto con le organizzazioni sindacali e con le forze di opposizione. L'assessore al bilancio, Masci, ha liquidato la questione dicendo che non ci sono soldi, dimenticando che, se c'e' la volonta' , le risorse possono essere trovate. Ma la verita' e' che, ancora una volta, la Regione Abruzzo preferisce accantonare il problema scuola che non riguarda, purtroppo, solo la questione occupazionale ma investe tutto il comparto della didattica. Grazie alla politica del centro destra, ci troviamo, infatti, di fronte a scuole dove i problemi rendono sempre piu' difficile l'insegnamento. Per questo abbiamo chiesto che al piu' presto venga convocato un consiglio regionale, dove poter affrontare quello che la giunta Chiodi si ostina a ignorare".

I soldi delle consulenze vadano ai precari. "Grazie al giudizio di 'ottimo' rilasciato ai dirigenti regionali abruzzesi (praticamente tutti!) Chiodi potra' finalmente liberarsi dei consulenti". E' quanto dichiara il consigliere regionale Cesare D'Alessandro (Idv). "Potra' perfino fare a meno del suo collega di studio da commercialista, Carmine Tancredi, chiamato a chiarire gli aspetti poco limpidi sulla societa' Abruzzo Engineering". "Oggi, potendo contare su circa 120 dirigenti tutti premiati con il giudizio di 'ottimo' dall'apposito Nucleo di Valutazione, Chiodi - dice l'esponente dell'Idv - davvero non ha piu' alcun alibi: puo' e deve fare a meno dei pareri e dei consigli del consulentificio regionale, utili solo a riempire le tasche di chi li rilascia". "Si tratta di alcuni milioni di euro che, ad esempio, se fossero utilizzati per sostenere la scuola pubblica farebbero scomparire il precariato dalla nostra regione". "Con i soldi delle consulenze", conclude Cesare D'Alessandro, "potremmo fermare o almeno ridurre il taglio degli organici nella scuola, visto che ad oggi piu' di duemila lavoratori, tra docenti e personale ATA, non hanno riavuto l'incarico per l'anno scolastico 2010/2011 e rischiano la definitiva disoccupazione dopo anni e anni di insegnamento e lavoro precario".

foto di copertina ilcentro.it


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