Scuole, sicuro 1 edificio su 5. E a Chieti lezioni in piazza

La metà degli edifici è in zone a rischio sismico

16 Settembre 2010   11:47  

Scuole a rischio per gli studenti: solo 1 edificio su 5 e' sicuro. Mentre 1 su 3 e' fuorilegge perche' non possiede la certificazione di agibilita'. Su un campione di 82 scuole monitorate, piu' della meta' si trova in zona a rischio sismico. E' quanto emerge dall'VIII Rapporto 'Sicurezza, qualita' e comfort a scuola' presentato oggi a Roma da 'Cittadinanzattiva'. Un quadro preoccupante che di fatto boccia le scuole italiane.
Dal 2002 ad oggi 'Cittadinanzattiva' ha monitorato 1.529 edifici scolastici e raggiunto ogni anno, con la Giornata nazionale delle sicurezza scolastica (il 25 novembre), circa 10mila scuole. L'indagine quest'anno e' stata condotta su un campione di 82 edifici scolastici di ogni ordine e grado (dall'infanzia alla secondaria di II grado) appartenenti ad 11 Province di 8 Regioni: Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.
Sul campione esaminato, "il 16% e' messo male e la sensazione prevalente - fa notare l'associazione - e' che la sicurezza scolastica resti ancora fanalino di coda nell'attenzione degli amministratori a livello centrale e locale". Solo una scuola su cinque, infatti, raggiunge la sufficienza: "In sicurezza - osserva Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva - riteniamo che non sia tollerabile strappare la sufficienza. Nessuno, infatti, salirebbe su un aereo ipertecnologico ma rattoppato. Eppure per le scuole accade".
Il 15% degli edifici presenta crepe sulla facciata esterna e all'interno. I distacchi di intonaco interessano gran parte dei locali: sono stati rinvenuti nel 29% dei corridoi, nel 23% dei laboratori, nel 21% dei bagni e nel 20% delle aule. Il motivo di tanta fatiscenza non e' solo nel fatto che si tratta di strutture vecchie (il 67% del nostro campione e' stato costruito prima del 1974, il dato nazionale e' del 55%), ma innanzitutto nella mancanza di manutenzione: nel 28% dei casi ci sono deficit manutentivi e la necessita' di interventi manutentivi ordinari (88% dei casi) e straordinari (46%). La situazione si aggrava ulteriormente perche' gli enti proprietari non riescono ad intervenire in tempi accettabili. I responsabili del servizio di prevenzione e protezione intervistati hanno risposto che, in caso di richiesta di interventi urgenti, due volte su tre l'Ente proprietario non e' mai intervenuto.
Poco piu' di 1 scuola su 3 tra quelle monitorate possiede la 'certificazione di agibilita' statica' (37%) e ad aggravare la situazione si aggiunge il dato che piu' della meta' delle scuole del campione si trova in zona a rischio sismico (55%). La percentuale si abbassa vistosamente nel caso della presenza della certificazione igienico-sanitaria, presente solo nel 25% dei casi (1 scuola su 4).
Situazione negativa anche sul fronte della certificazione di prevenzione incendi: poco meno di 1 scuola su 3 ne e' provvista (31%). Il 93% delle aule non ha porte antipanico e le scale di sicurezza risultano assenti, in tutto o in parte, nel 29% degli edifici a piu' piani.
Corridoi, bagni e aule hanno il primato degli ambienti piu' sporchi. Particolarmente deficitaria la situazione dei bagni: nel 35% manca la carta igienica, nel 39% e' assente il sapone, il 68% e' sprovvisto di asciugamani. "Purtroppo - sottolineano da 'Cittadinanzattiva' - temiamo che la situazione delle scuole, dal punto di vista dell'igiene e della pulizia, andra' a peggiorare in conseguenza della circolare n. 9537 emanata dal ministero dell'Istruzione lo scorso dicembre che, tra le altre cose, prevede una riduzione del 25% delle spese per il personale addetto alle pulizie delle scuole".

E a Chieti ieri lezioni in piazza.
Al liceo classico Gian Battista Vico mancano le aule, così 76 alunni si sono spostati, armati di sedie, libri e quaderni, nella vicina piazza Vico.
"Da giugno - dice la preside Giuseppina Politi - ho comunicato all’amministrazione provinciale l’esigenza di reperire tre aule per i ragazzi del quarto ginnasio. La nostra sede centrale è stretta e non può contenere insieme i 430 iscritti".
Un problema che si trascina da tempo, insomma, per lo storico liceo di Corso Marrucino che già lo scorso anno ha usufruito di tre aule offerte in prestito dall’attiguo convitto nazionale.
Un edificio tuttavia vecchio che non è considerato sicuro dalla preside e dai docenti, che non se la sentono più di rischiare, soprattutto dopo quanto accaduto il sei aprile 2009 nel capoluogo.
In quei locali mancherebbe addirittura il certificato di agibilità, stando a quanto affermato dalla preside; "non manderò mai gli studenti del ginnasio in quel ghetto - dice -. Peraltro i vigili del fuoco hanno chiuso per motivi di sicurezza un’ala del piano. Se poi qualche amministratore o dirigente firma i certificati di agibilità dei locali, il discorso cambia".
Sotto accusa la Provincia, ente responsabile degli istituti superiori e delegato all'edilizia scolastica: a luglio l’assessore Donatello Di Prinzio ha fatto visita al Vico, ma stando ai racconti non si sarebbe andati oltre le strette di mano.


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