Sentenza shock per lo stupro a Milano: 23enne condannato, altri due imputati a giudizio

16 Gennaio 2024   18:52  

A quasi un anno dallo stupro di gruppo avvenuto a Milano il 21 marzo scorso, uno dei tre imputati, un 23enne, è stato condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione con rito abbreviato. Gli altri due imputati sono stati rinviati a giudizio, chiudendo così l'udienza davanti al gup di Milano. I giovani, tra i 23 e i 27 anni, sono accusati di aver abusato sessualmente di una giovane manager di 32 anni nella cantina di un locale sui Navigli.

Il pubblico ministero sostiene che i tre abbiano approfittato delle condizioni di stordimento della giovane, dovute all'alcol, impedendole persino di ricordare l'accaduto la mattina successiva. Il 23enne è stato condannato per violenza sessuale di gruppo ma assolto dalle accuse di uso indebito della carta di credito della donna e revenge porn.

I due titolari del locale sono stati rinviati a giudizio per violenza sessuale di gruppo e uso indebito della carta di credito, con la prima udienza fissata per il 9 aprile. Nel motivare la condanna del 23enne, il giudice ha sottolineato che, nonostante la manager avesse avuto un atteggiamento seduttivo prima dello stupro, la sua ebbrezza successiva impediva di prestare consenso.

La Procura ritiene che la sentenza rappresenti un principio di civiltà. I legali degli imputati sostengono che la giovane fosse consapevole e consenziente durante l'evento traumatico. Secondo l'inchiesta, la manager, dopo aver bevuto in un locale con un collega, sarebbe stata violentata nella cantina del locale da tre uomini che avrebbero in seguito utilizzato la sua carta di credito per pagare i consumi. La donna, che ha denunciato l'accaduto, si era risvegliata a casa senza ricordare nulla.


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