La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che potrebbe rivoluzionare il mondo del calcio, dichiarando che le norme della Fifa e dell'Uefa sull'autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Superlega, violano il diritto dell'Unione. La Corte ha stabilito che l'Uefa non può esercitare un monopolio sul calcio e che sarebbe legale creare una competizione parallela gestita dai club.
La sentenza, numero C-333/21 sulla Superlega, afferma chiaramente che le norme della Fifa e dell'Uefa, che richiedono l'approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub e vietano ai club e ai giocatori di partecipare a tali competizioni, sono illegali. Questo verdetto potrebbe cambiare radicalmente il panorama del calcio europeo.
Secondo la Corte, l'organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono attività economiche e devono rispettare le regole della concorrenza e le libertà di movimento. La Corte ha inoltre sottolineato che le norme che conferiscono alla Fifa e all'Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti relativi a tali competizioni limitano la concorrenza.
La Uefa, in risposta alla sentenza, ha affermato che questa non significa un avallo della Superlega e ha sottolineato l'intenzione di continuare a sostenere il "modello sportivo europeo". La Corte ha respinto il monopolio Uefa, indicando che i club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro.
Il CEO di A22, società coinvolta nel nuovo progetto simile alla Superlega, ha dichiarato che il calcio è ora libero e che i club hanno il diritto di competere. Ha anche annunciato la proposta di visione gratuita di tutte le partite della Superlega per i tifosi e la garanzia di entrate e spese di solidarietà per i club.
Il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, ha accolto la sentenza come un passo avanti per il calcio, dichiarando che i club saranno ora padroni del proprio destino e potranno lavorare liberamente per innovare e migliorare il calcio. La sentenza potrebbe segnare un prima e un dopo nella storia del calcio europeo.