Sequestrata la villa di D'Alfonso a Lettomanoppello

26 Febbraio 2009   07:35  

AGGIORNAMENTO - Svolta nelle indagini sulle presunte tangenti al a Comune di Pescara, che coinvolge come noto l'ex- sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso. Su disposizione del gip del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, e' stata sequestrata questa mattina la villa dell'ex-sindaco di Pescara  a Lettomanoppello. A chiedere il sequestro e' stato il pm Gennaro Varone, titolare dell'inchiesta su presunte tangenti negli appalti pubblici al comune di Pescara. Per l'accusa la villa sarebbe stata realizzata a prezzo stracciato da un'impresa che lavorava per il comune di Pescara, quella di Rosario Cardinale. La struttura sarebbe quindi corpo di reato. E' stato anche disposto un sequestro per equivalente in relazione alla disponibilita' di denaro non giustificata dell'ex sindaco e risultata dagli accertamenti patrimoniali eseguiti a suo carico. D'Alfonso e' stato arrestato la sera del 15 dicembre 2008 ed e' stato rimesso in liberta' il 24 dicembre.

Con il sequestro preventivo della villa di Lettomanoppello e' stata contesta a a Luciano D'Alfonso una nuova accusa di corruzione. Secondo la Procura il prezzo pagato dall'ex sindaco per la realizzazione della villa, pari a 300 mila euro, e' inadeguato rispetto al valore dell'immobile, pari a 500 mila euro. I 300 mila euro, sempre secondo l'accusa, sarebbero, tra l'altro, il rimborso pagato all'impresa "Eredi Cardinale" per pagare a sua volta altre ditte. In sostanza Cardinale non sarebbe stato remunerato per la realizzazione della villa i cui lavori sono iniziati nel dicembre 2003 e sono terminati nel 2006. L'impresa Eredi Cardinale dall'aprile 2004 al novembre 2005 ha svolto diversi lavori per il Comune di Pescara. In sette casi la ditta, stando sempre alla ricostruzione della Procura, attraverso affidamenti diretti o mediante trattative private, ha eseguito lavori di ripristino dei marciapiedi, impiantistica elettrica, di manutenzione straordinari delle scuole. Il reato di corruzione e' stato ipotizzato anche per il titolare della "Eredi Cardinale".

 

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.

Si attende entro metà marzo la conclusione delle indagini e la chiusura del fascicolo per corruzione che coinvolge l'ex-sindaco D'Alfonso e altre 40 persone. La prima udienza preliminare potrebbe svolgersi a Luglio
L'accusa ritiene che l'ex sindaco abbia "usato"  il project financing da 18 milioni relativo alla gestione dei due cimiteri cittadini e quello da oltre 50 milioni per la gestione dell’area di risulta, per ottenere favori dagli imprenditori beneficiari: cene, viaggi, lavori nelle sue case.

La difesa fa però osservare che esiste una sproporzione effettiva tra ciò che D'Alfonso avrebbe ottenuto e ciò che invece secondo  l'accusa avrebbe dato in cambio. Ad esempio i viaggi gratis sull'aereo di Carlo Toto hanno un valore economico assolutamente non comparabile con gli appalti da 53 milioni di euro a  cui l'imprenditore ambiva. E lo stesso dicasi dei lavori di ristrutturazione effettuati   nella casa di famiglia a Lettomanoppello,  e nella casa pescarese di via Salita Zanni, da imprenditori che avevano raporti di affari con il Comune

Riconosce lo stesso gip Luca De Ninis : "Le due ristrutturazioni edili contestate costituiscono l’unico profitto autenticamente personale ascrivibile a Luciano D’Alfonso. Gli altri, compresi i viaggi, lo stipendio e un’auto per un assistente, e le cene ascritte al Toto, sono finalizzati essenzialmente a sostenerne l’immagine pubblica".



 


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