Sgarbi chiedeva altri 14mln, la Klatten costretta a denuncirlo

Amore e ricatti, parla l'ereditiera Bmw

21 Novembre 2008   15:14  

Susanne Klatten, erede della famiglia Quandt (Bmw) e tra le vittime più illustri del gigolò-ricattatore svizzero Helg Sgarbi (43 anni), ha concesso la sua prima intervista alla stampa tedesca, confessando che è stato difficile, ma necessario denunciare il suo ex amante - ora in carcere - che da qualche anno risiede a Pescosansonesco (Pescara), stesso paese del suo presunto complice, Ernani Barretta (68). La Klatten, la donna più ricca della Germania, è stata vittima di un'organizzazione con base nel paese abruzzese, guidata da Barretta, e della quale faceva parte anche Sgarbi (43): quest'ultimo, secondo l'accusa, "agganciava" le donne tedesche più facoltose e Barretta ne filmava i rapporti sessuali utilizzati per estorcere il denaro. In un'intervista al Financial Times Deutschland, la donna - il cui patrimonio è stimato in circa 13 miliardi - ha detto tra l'altro di essere stata costretta a denunciare Sgarbi per difendere se stessa e tutte le donne della sua famiglia. Secondo quanto è emerso dalle indagini svolte dalla polizia tedesca, l'organizzazione aveva già ottenuto sette milioni di euro dalla Klatten e per il suo silenzio ne chiedeva altri 14. "Questa era la nostra unica possibilità - ha detto la donna riferendosi alla decisione di denunciare il suo ricattatore -, altrimenti questo (ricatto) sarebbe continuato all'infinito". Il 18 novembre scorso la Cassazione ha respinto il ricorso di Barretta, eseguito il 14 giugno scorso, dalla squadra mobile di Pescara, perché accusato di far parte di una organizzazione dedita alla truffa, all'estorsione, al reimpiego di danaro proveniente da attività illecite e al riciclaggio. Sede dell'organizzazione è ritenuto il "Rifugio Valle Grande" di Pescosansonesco, gestito dalla famiglia Barretta, all'interno del quale la polizia, il 29 maggio, aveva trovato 1,7 milioni in contanti ben nascosti, oltre ad una decina di auto di grossa cilindrata, provento, secondo gli inquirenti, dei ricatti a luci rosse. Oltre a Barretta e Sgarbi, sono coinvolti nella vicenda, le rispettive mogli: Beatriche Batschelet (50), e Franziska Gabriele Sgarbi (40) e i due figli di Barretta: Marcello e Clelia.


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