Si chiama Melissa Marchetti 23 anni di Roma la prima Miss che combatte il cancro al seno

04 Luglio 2015   17:03  

E’ stata incoronata stanotte la prima Miss con animo sociale. Lei si chiama Melissa Marchetti ed è, in assoluto, la regina provinciale del fiocco rosa. Per lei si spalancano le porte della finale nazionale di Miss Mondo 2016 a Gallipoli.

Il fiocco rosa della lotta contro il buio del tumore al seno ha stretto finalmente il suo nodo protettore attorno alla vita di Melissa Marchetti, la prima reginetta di bellezza con corona e scettro a carattere sociale. Stanotte, lungo le prestigiose scalinate del Tribunale di Avezzano, lei, romana per nascita e crescita, di anni 22 e studiosa di Scienze Infermieristiche nella vita di tutti i giorni, è stata incoronata ‘Miss Lilt L’Aquila 2015’. Un’ovazione clamorosa ha accolto la sua fresca proclamazione: sarà, a tutti gli effetti, la nuova portavoce della lotta strenua e schiettamente femminile contro la nera ombra del cancro al seno.

Una notte, quella appena trascorsa, che ha visto trionfare l’ascolto verso una parte debole e – a volte – poco tutelata della società. Inconfondibile il messaggio emanato dall’incoronazione ‘rosa’: la prevenzione è stata la vera regina della serata avezzanese. La folgorante e irriverente conduttrice Mirella Sessa, ex reginetta di bellezza sul palco nazionale di Miss Italia del 2009, ha sapientemente intrecciato, con le parole, i due volti dello spettacolo estivo: il moto benefico e la manifestazione della più squisita bellezza nostrana. La nuova dea della bellezza italiana accederà di diritto alla Finale Nazionale di Miss Mondo 2016, la quale avrà luogo a Gallipoli. Ma non sarà da sola in questa innovativa avventura: assieme a lei, altre 5 miss concorrenti, di fatti, sono state premiate da una fascia ‘speciale’. Hanno, cioè, nella notte appena trascorsa, staccato un biglietto di sola andata per la finale regionale di Miss Mondo 2016. Loro sono: Rebecca Di Giulio (di 21 anni e originaria di Montesilvano), Isabella Alfano (di Roma), Adriana Palozzo (studentessa di Medicina Veterinaria a Teramo, anni 20), Gabriella Rainaldi (originaria di Castel di Sangro) e, infine, la marsicana Clarissa Cellulare, di soli 18 anni, nativa di Collarmele. Una serata-spettacolo entusiasmante, che, attraverso i colori dell’arcobaleno delle arti, ha spazzato via il bianco e nero della malattia che mette all’angolo.

Il papà del contest di bellezza ‘Miss Lilt L’Aquila’ - un faro acceso sull’importanza e la longevità della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - è Antonio Oddi, soddisfattissimo della serata. Ha dichiarato: «La città di Avezzano ha incoronato, questa sera, la sua Miss Sociale. 18 in totale le ragazze che hanno deciso di partecipare ad un concorso più unico che raro, in quanto si è permesso di sottintendere un messaggio salvifico rivolto a tutte le donne. Melissa sarà, un giorno, una bravissima infermiera: conosce già molto bene il lato negativo del mondo, al quale ha sempre replicato e sempre replicherà con un largo e spazioso sorriso». Gli fa eco il padrino della manifestazione di natura altamente sociale, ossia il medico chirurgo e senologo, dottor Antonio Addari, punto di riferimento della Lega provinciale. Suo un intervento ricco di senso, avvalorato dalla presenza e dalle parole dell’ex presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori provinciale, il Dottor Fagnini. «La Lega – ha affermato quest’ultimo - è approdata a L’Aquila nel lontano 1984, quindi si può ben dire che sia una vera veterana in quanto a tutela e prevenzione a favore delle donne. Ad oggi, noi dell’Associazione, disponiamo di due ambulatori attivi a costantemente aggiornati, uno predente nel capoluogo d’Abruzzo e collocato lungo via Antica Arischia, e l’altro avezzanese, sito a Via America. Fare prevenzione, sia essa primaria o secondaria, significa, in molti casi salvare una vita. Il tumore è una realtà cruda dei tempi moderni, ma alle statistiche noi rispondiamo con l’informazione e la cultura: invitiamo tutte le donne a fissare un appuntamento e a godere di una visita senologica totalmente gratuita». Addari ha, poi, lanciato il vero slogan della serata: «Aiutateci ad aiutarvi; oggi l’80% delle donne affette da carcinoma mammario, sopravvive a 10 anni. Dal tumore, si può guarire, ma serve lucidità».

144 le persone, inoltre, che hanno preso parte alla ricca cena di beneficienza: i fondi raccolti verranno devoluti totalmente al Centro Lilt di via America. A fare gli onori di casa, il primo cittadino di Avezzano, Gianni di Pangrazio, il quale non ha risparmiato il suo mero entusiasmo. «Stasera – ha asserito – è una di quelle sere speciali, poiché si è coniugato lo spettacolo con qualcosa che va al di là del ‘cotto e mangiato’: la longevità della medicina. Queste manifestazioni sono segno di profonda crescita sociale e culturale. Stasera, fra quasi 2000 persone, è stato proferito il verbo della Prevenzione: Avezzano, da attenta città cardio-protetta, non resterà indifferente al suo armonioso rumore».

La neomiss eletta ha sottolineato, a fine serata, l’importanza della corona e del girocollo, offerti dalla Gioielleria Class locale, da lei immediatamente indossati: «Per me, ovviamente, è un grande onore essere stata eletta un po’ come l’ambasciatrice delle donne che lottano giornalmente. Per me, significa molto indossare questa meravigliosa fascia carica di senso. Dedico la vittoria ai miei genitori e, appena avrò l’età giusta, mi sottoporrò ad una visita senologica completa: da prima ‘Miss Lilt L’Aquila’ della storia, voglio dare il buon esempio alle mie coetanee». Stanotte è nata la prima principessa dallo scettro tempestato di promesse a lungo termine. A breve, sarà una delle pazienti del Centro Lilt marsicano, andandosi a sottoporre ad una visita senologica totalmente gratuita. Per tutto il mese di ottobre venturo, inoltre, sarà la testimonial, a livello provinciale, della campagna di sensibilizzazione firmata Lilt. ‘Miss Lilt L’Aquila’ si chiude, quindi, con il lancio di un’onda d’urto esponenziale: il modello della donna protetta, colei, cioè, che ha deciso da sola ma con sé stessa di armarsi della spada lucida e senza tempo della prevenzione.


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