Si riparte con Sprint. Lo strano caso dello sportello regionale

Da costo zero agli ultimi fondi di 130 mila euro

20 Settembre 2010   11:46  

Doveva funzionare a costo zero. Invece ha ricevuto continuamente fondi, ha allargato a dismisura il numero dei collaboratori. Solo nel 2010 sono stati riversati ha ricevuto 130 mila euro per consulenze. Oggi si taglia tutto e si riparte da capo.

E' lo strano caso di Sprint, sportello regionale per l'internazionalizzazione delle imprese, istituito nel 2006 con un'intesa tra Ministero del Commercio internazionale (allora guidato da Emma Bonino) e la Regione Abruzzo (assessore Valentina Bianchi, giunta Del Turco).
Un progetto senza fine, arrivato a contare fino a 18 collaboratori, il cui incarico, nella maggioranza dei casi, veniva riconfermato puntualmente ogni 4, 6 o 12 mesi da almeno 3 anni contrariamente alla normativa vigente. Di fatto però il personale selezionato, assunto a tempo determinato, veniva invece impiegato stabilmente negli uffici di via Passolanciano a Pescara.
E' indefinito il numero delle imprese che hanno usufruito dello sportello, né i risultati ottenuti, ma di certo c'è che non si è mai smesso di investire denaro pubblico nello sportello che , in realtà, doveva funzionare tutto a costo zero.
Oggi si vuole riformare.

La rivoluzione decisa dal nuovo direttore, Mario Di Nizio, dirigente regionale "Sviluppo del Commercio", e dal nuovo coordinatore, Luca Labricciosa passa anche attraverso la rinnovata formazione del Comitato di coordinamento. Il Comitato, in realtà previsto dall'inizio ma mai formatosi né riunitosi, è composto da un rappresentante di tutte le istituzioni partner del progetto (Regione, Ministero, Istituto italiano per il commercio estero, Unioncamere Abruzzo, Istituto per i servizi assicurativi del commercio con l'Estero, Società italiana per le imprese all'Estero, Centro Estero Abruzzo).
Il tentativo di salvare lo Sprint è passato anche a attraverso le buone intenzioni dell'assessore Alfredo Castiglione (Pdl) di rivitalizzare con personale eccellente lo sportello, ma in realtà non si è scongiurata la crisi e quindi la necessità dei tagli.

Alla fine si arriva quindi al colpo di spugna: dal 31 di marzo scorso, tutti a casa. Nel gruppo però si salvano due fortunatissimi Angelo de Luca e Sabina di Pasquale, presi in Abruzzo Sviluppo spa (socio unico: Regione Abruzzo).
Per il momento lo sportello, come hanno raccontato gli operatori superstiti, funzionari della Regione, non è strutturato ma è aperto.
Il nuovo protocollo operativo prevede che il personale venga inviato a rotazione da tutti le istituzioni partecipanti al progetto. "Così doveva essere dall'inizio", hanno sottolineato con vigore.
Ora, quindi, lo stesso sportello si regga con il lavoro di due o tre persone. 5 volte tante ce ne volevano prima. "Erano assolutamente troppe prima", hanno fatto notare tutti i funzionari. Ed è già un buon punto di partenza.
Tutti d'accordo quindi con questa ripartenza "sprint" dai blocchi di partenza.
Un vero repulisti che, si spera, sia lo stop al clientelismo che per anni ha succhiato denaro pubblico in un progetto senza fine e dai risultati sconosciuti.

 


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