Indagine dei carabinieri svela un call center illegale tra Toscana e Campania, sequestrate centinaia di SIM e dispositivi usati per migliaia di sms fraudolenti.
I carabinieri di Chieti hanno individuato e smantellato una centrale operativa delle truffe online specializzata nello smishing, attiva tra le province di Pisa e Firenze. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Chieti, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, residenti tra Toscana e Campania, ritenute coinvolte a vario titolo nel sistema fraudolento.
Secondo quanto ricostruito, la struttura operava come un vero e proprio call center illegale, da cui partivano migliaia di sms truffa ogni giorno diretti a utenti di tutta Italia. I messaggi, apparentemente riconducibili a istituti bancari, corrieri o servizi pubblici, inducevano le vittime a cliccare su link fraudolenti e a inserire dati sensibili e credenziali bancarie. Le persone anziane risultano essere il bersaglio più colpito, considerate dagli inquirenti più esposte e vulnerabili.
Le indagini hanno consentito di localizzare nel comune di Santa Croce sull'Arno l’immobile utilizzato come centrale operativa, oltre a individuare il ruolo di due rivenditori di telefonia che avrebbero fornito il supporto logistico essenziale. Le schede telefoniche, secondo l’accusa, venivano intestate fittiziamente e commercializzate in due negozi situati a Fucecchio ed Empoli, gestiti da cittadini di nazionalità pakistana, ritenuti consapevoli dell’uso illecito delle utenze.
Nel corso delle perquisizioni, eseguite tra l’abitazione adibita a call center e gli esercizi commerciali, i militari hanno sequestrato tre modem multisim, 685 SIM Iliad, sei notebook, un router 4G, nove telefoni cellulari, quattro computer e numerosi supporti informatici. Il materiale era utilizzato per automatizzare l’invio massivo degli sms e per gestire le risposte delle vittime.
Le attività investigative proseguono ora sul fronte del recupero delle somme sottratte e dell’individuazione di eventuali complici, mentre l’operazione ha già consentito di interrompere il flusso quotidiano dei messaggi truffaldini, riducendo un fenomeno che, secondo gli inquirenti, ha provocato ingenti danni patrimoniali su scala nazionale.