Sono i pioppi il combustibile dell'impianto a biomassa Powercrop

Valle del Fucino a rischio inceneritore

20 Settembre 2008   11:36  

Saranno intere coltivazioni di pioppi a fornire il combustibile per l'impianto a biomassa che la Powercrop intende costruire a Borgo Incile, Avezzano.
L'azienda, appartenente al gruppo Falk e Maccaferri, ha già iniziato a contattare gli agricoltori del Fucino per proporre loro la coltivazione del pioppo, offrendo un corrispettivo di 3.000 euro annui a ettaro, che si traduce in un ricavo di circa 1.600 euro nette.
Nello specifico, la proposta della Powercrop alle imprese agricole consiste nella "pioppatura a turno breve", operazione che implica un ciclo colturale di 12 anni per una densità che si aggira intorno ai 5700 pioppi per ettaro,una ceduazione biennale e una raccolta costituita da due fasi temporali: novembre-febbraio e maggio-giugno.
Il contratto, che pare sia stato già spedito a diverse imprese, chiede un impegno di 12 anni, garantendo il ritiro della materia prima al prezzo stabilito, e offrendo l'impianto già pronto al costo di 300.00 euro ogni due anni per un totale di 6 rate, agli agricoltori che ne faranno richiesta, con tanto di anticipo sulla prima fornitura, il tutto a patto che il prodotto venga consegnato "cippato" e ossia sminuzzato in piccoli frammenti di forma parallelepipeda non superiore a 5 cm di lunghezza e a 2 cm di larghezza. Sembra che nel contratto vi siano anche una serie di consigli da parte della Powercrop su come ottenere finanziamenti pubblici, e la previsione di un indennizzo qualora l'impianto non dovesse entrare in funzione.
Ma è proprio questa eventualità ad alimentare parte dell'acceso dibattito che si protrae da circa un anno tra oppositori e sostenitori del progetto. Se infatti la questione della reperibilità del legname appare in parte superata, sembra essere ancora forte il timore che avanti nel tempo l'impianto a biomassa venga convertito in un inceneritore a forte impatto ambientale, tanto più che la Powercrop, non sembra aver fornito alcuna rassicurazione in merito al rischio che la costruzione venga destinata, in futuro, alla combustione dei rifiuti.
Preoccupazione che unisce tanto i consiglieri di centro-sinistra quanto quelli del centro-destra del Comune di Avezzano, a dimostrazione del fatto che il dubbio e la resistenza espressa dai cittadini del luogo sono da considerarsi fondati, e che il pericolo che la valle del Fucino venga privata della propria identità paesaggistica ed agricola costituisce di certo un fattore che non può nè dovrebbe essere sottovalutato.


GDC


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