Speciale Vinitaly 2007

05 Aprile 2007   14:25  
Le edizioni 2007 del Vinitaly e del Sol di Verona, tra le più importanti manifestazioni internazionali dedicate rispettivamente al vino e all’olio di qualità, si sono chiuse con un bilancio molto positivo per l’Abruzzo. Presente con un numero record di aziende, 89 vitivinicole e 22 olivicole, la nostra regione riporta a casa molti riconoscimenti e la certezza che l’attenzione degli operanti internazionali non è mai stata così alta per la produzione abruzzese. Segreto del successo il virtuoso rapporto tra qualità quantità e prezzo, ma anche la passione e la professionalità dei produttori. Loro è il merito di aver saputo conquistare i mercati internazionali con piglio manageriale, senza mai perdere i legami con la terra e il rispetto della lentezza della sacralità propria delle alchimie naturali. Il vino, ha scritto infatti, Mario Soldati è prima di tutto poesia della terra. Protagonista è stato il Montepulciano d’Abruzzo, che per il secondo anno consecutivo è stato il Doc più premiato al Concorso enologico internazionale, con ben 11 medaglie e 43 gran menzioni. Segreto del successo il virtuoso rapporto tra la qualità, la quantità e il prezzo. Di Montepulciano se ne producono ottocentomila ettolitri ogni anno, per un volume d’affari di 350 milioni di euro. Il 50 % della produzione destinata all’estero, Germania e Stati in particolare, dopo il Chianti è il vino più venduto nei supermercati italiani. Entisuasmo per il Pecorino, senz´altro uno dei vini di punta della nostra regione e buona affermazione del vino biologico, settore di mercato in forte crescita, come ci testimonia la soddisfazione di Donatello Iasci per il gradimento ottenuto dal suo prodotto. Nei suoi vigneti di Vasto Iasci utilizza fertilizzanti ed antiparassitari esclusivamente di origine naturale, che garantiscono genuinità e qualità ai suoi straordinari vini. La convivialità, cuore mediterraneo della civiltà del vino, viene riscoperta come indicazione di prassi future dai tanti uomini politici presenti al Vinitly. Il loro compito sarà quello di non adagiarsi sugli allori ma di unire le forze, al di là degli schieramenti, al fine di massimizzare nei prossimi mesi il successo ottenuto al Vinitaly. Il rilancio economico della Regione, la crescita del turismo e dell’occupazione passa anche attraverso le cantine e i vigneti che disegnano il territorio. Il vino è anche invito al dialogo e questa proprietà organolettica si riflette, sul piano del mercato, nell’importanza di saper comunicare al mondo la qualità di un vino e del territorio da cui proviene. Significativo dunque il riconoscimento al giornalista abruzzese Massimo Di Cintio, insignito del prestigioso titolo di Benemerito della vitivinicoltura italiana. Responsabile da 15 anni della comunicazione del Vinitaly, Di Cintio collabora con prestigiose testate come il Sole 24 ore, Gambero rosso Civiltà del bere. FT

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