Stefano De Martino si sfoga: «Parlano solo del gossip, io un lavoro ce l'ho!»

27 Febbraio 2013   07:38  

In una lunga intervista rilasciata a picenooggi.it, Stefano De Martino si sfoga con i giornalisti per tutto il gossip che lo travolge.

De Martino non sopporta di essere "solo" il compagno di Belen, "io - afferma il ballerino - un lavoro ce l'ho!"

Perché, nonostante le tue esperienze professionali, si parla di te solo nell’ambito del gossip?

Perché in Italia funziona un po’ così: le persone sono molto più interessate ai giornali rosa piuttosto che alla danza, all’arte ed al teatro. Il gossip è l’aspetto più commerciale del mio personaggio ed io cerco di veicolarlo in quello che faccio sfruttando il lato positivo della situazione, così ho un riscontro mediatico sempre più alto facendo comunque danza.

Quindi la cosa non ti infastidisce?

Non mi infastidisce perché non ne sono succube, non mi faccio grossi problemi, vivo la mia vita serenamente a prescindere dal giudizio delle persone; ho sempre fatto scelte di testa mia e, a differenza di tanti altri personaggi che vivono di solo gossip, io un lavoro vero e proprio, una sostanza professionale che prescinde da questo, ce l’ho.

Dalla danza al video hot su youtube. Come è avvenuto questo passaggio?

Stavo posando per uno shooting i cui contenuti saranno sul mio nuovo sito perché dopo tanti anni di social network e pagine ufficiali, ho deciso di aprire un portale più grande. Durante gli scatti, il fotografo Ciro Zizzo mi ha proposto l’idea di questo video, l’abbiamo realizzato, ci siamo divertiti e alla fine ne è venuto fuori un prodotto di qualità.

Cosa rispondi a chi ti dice che “brilli di luce riflessa” accanto a Belen?

Non rispondo perché loro vivono della mia luce riflessa scrivendo di me che vivo di luce riflessa di Belen.

Belen in una recente intervista ti ha descritto come “un uomo antico dai valori antichi”. A quali valori si riferiva?

Sono molto legato alla famiglia che, oggi come oggi, può risultare un valore antico, nel senso che in un’Italia in cui ci sono più divorzi che matrimoni e in cui si combatte per l’affidamento dei bambini, trovare un ventitreenne che, come me, mette su famiglia è piuttosto raro.

Tra questi c’è anche il dovere civico?

Sicuramente.

Quindi oggi sei andato a votare (per la Camera perché per il Senato non puoi, avendo meno di 25 anni)?

Andrò domani ma onestamente voterò il meno peggio sperando che un giorno ne valga veramente la pena.

Chi sarebbe il “meno peggio”?

No, non lo dico perché magari ipoteticamente potrei disegnare dei bei pupazzetti sulle schede elettorali.

Sono questi stessi i principi che trasmetterai a tuo figlio?

Sì, i medesimi che i miei genitori hanno trasmesso a me; senza la loro educazione non sarei arrivato fin qui perché poi alla fine quello che conta non è fare carriera o meno ma sapersi relazionare con tutti i tipi di persone.

Ti senti davvero pronto, così giovane, a diventare padre?

Ormai devo sentirmela per forza anche perché ho scelto io di farlo, fortunatamente non mi ci sono trovato. Sono contento e si, mi sento abbastanza pronto. Poi quello del genitore è un ruolo che si impara facendolo. Io sono sicuramente predisposto ma veramente pronto a diventare padre credo non lo sia nessuno finché non ha il figlio in braccio.


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