Strage di Erba: Nuovo Processo Concessa dalla Corte d'Appello di Brescia

09 Gennaio 2024   16:30  

La Corte d'Appello di Brescia ha deliberato l'avvio di un nuovo processo sulla strage di Erba, emettendo un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Rosa Bazzi e Olindo Romano. La prima udienza di questo processo di revisione è fissata per il prossimo 1 marzo, secondo quanto riportato da Repubblica.

L'11 dicembre 2006, la strage di Erba (Como) ha causato la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, Youssef Marzouk, Paola Galli e Valeria Cherubini, con il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, che è rimasto gravemente ferito. Nel 2007, Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati all'ergastolo.

La richiesta di revisione è stata avanzata dalla procura generale di Milano a luglio dello scorso anno, nonostante un parere negativo riguardo alla riapertura delle indagini, definita "infondata nel merito" per l'assenza di nuove prove decisive. Contrariamente a questa opinione, la Corte d'Appello di Brescia ha deciso di procedere con il processo di revisione.

Gli avvocati di Olindo e Rosa, Fabio Schembri e Luisa Bordeaux, hanno presentato l'istanza di revisione a ottobre, basandosi su presunti nuovi elementi che potrebbero portare a un proscioglimento. La difesa sostiene che le modalità della morte di Valeria Cherubini sarebbero incompatibili con la tesi di colpevolezza, citando consulenze, audio, video, e altri elementi come intercettazioni ambientali, uno studio sull'energia elettrica nella casa della strage, e la testimonianza di un individuo mai precedentemente ascoltato dagli inquirenti.

L'udienza del 1 marzo di fronte alla Corte d'Appello di Brescia coinvolgerà il procuratore generale, il collegio difensivo dei coniugi Romano, e le parti civili, rappresentate dai familiari delle vittime, tra cui Azouz Marzouk. Durante questa udienza si discuterà, per la prima volta, se approfondire e in che modo alcuni temi centrali del processo. Le opzioni davanti ai giudici includeranno assoluzione, condanna, o inammissibilità.

La decisione della Corte d'Appello di Brescia, giunta inaspettatamente, rappresenta un punto di svolta. Le nuove prove e i progressi scientifici e tecnologici presentati durante il processo di revisione cercano di ridefinire la verità, suggerendo che i colpevoli potrebbero essere vittime di un presunto errore giudiziario, trasformandoli da colpevoli a possibili innocenti.


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