Sulmona, il padre omicida chiamò l'avvocato dopo l'assassinio

26 Agosto 2009   10:33  

Vincenzo Marrucelli, 53 anni, autore dell'omicidio della figlia, subito dopo avergli sparato ha chiamato con il telefonino l'avvocata Adele Buccini, del foro di Sulmona, che in precedenza lo aveva assistito in alcune cause civili. Al legale ha riferito di aver compiuto il terribile gesto, chiedendo come si sarebbe dovuto comportare ma poi la comunicazione si e' interrotta. L'avvoca, che si trovava a Sulmona, si e' subito recata dai carabinieri per esporre quanto accaduto ed e' stata poi portata dai militari al Commissariato, dove era gia' custodito il suo ex assistito. Qui e' stata ascoltata e ha riferito della telefonata. Al momento non e' dato sapere se ha fornito particolari utili alle indagini. Questa mattina il procuratore Federico De Siervo disporra' l'autopsia sul cadavere di Irene, esame che potrebbe tenersi oggi nel tardo pomeriggio. Intanto l'avvocato dell'omicida, Maurizio Scelli, si rechera' in carcere per ascoltare il suo assistito, al quale sono contestati i reati di omicidio volontario e porto abusivo di arma, in quanto la detenzione della calibro 7,65 era legale. Rimane da chiarire perche' l'uomo portasse con se l'arma, fatto che potrebbe far scattare l'aggravante della premeditazione. Secondo la ricostruzione degli uomini del Commissariato di Sulmona, l'uomo ieri mattina ha accompagnato la figlia al Sert, visto il suo stato di tossicodipendente e al rifiuto di questa di sottoporsi ai cicli medici sono risaliti in auto. Qui si sarebbe consumata la tragedia, in un raptus il padre le avrebbe sparato alla nuca, uccidendola sul colpo. Poi si e' diretto verso il Commissariato, dove dopo essere entrato nel cortile, approfittando del cancello lasciato momentaneamente aperto, e' uscito dall'auto con la pistola in pugno e ha cercato di togliersi la vita puntandosi l'arma contro. Circondato dagli agenti e in preda al panico, pero', non e' riuscito a premere il grilletto, ha buttato a terra l'arma scoppiando in un pianto dirotto. Gli agenti che lo circondavano lo hanno subito bloccato.

"È UN UOMO DISTRUTTO"

'E' un uomo completamente distrutto, mi ha chiesto di non difenderlo perche' vuole pagare cio' che ha commesso fino alla fine dei suoi giorni'. Lo riferisce Alessandro Scelli, legale di fiducia di Vincenzo Marrucelli, il 53enne che ha ucciso ieri a Sulmona la figlia Irene, 25 anni, madre di una bambina di 2. L'omicida si trova nella sezione isolamento del carcere di Sulmona, dove questa mattina, nella sala colloqui, ha potuto incontrare il suo avvocato. 'Il pianto dirotto di Marrucelli - continua l'avvocato Scelli - ha impedito qualsiasi tipo di dialogo teso a ricostruire la vicenda. Escludo comunque l'ipotesi della premeditazione, visto che amava sua sua figlia piu' di quanto amasse se stesso'. La segreteria della Procura della Repubblica di Sulmona avrebbe fissato per le 10,30 di domani mattina l'incarico peritale per l'esecuzione dell'autopsia, esame che potrebbe tenersi nel pomeriggio dello stesso giorno all'ospedale di Sulmona. 'Solo questo esame potra' fugare i dubbi che a tuttora sussistono sulla ricostruzione dei fatti - dice l'avvocato Scelli - soprattutto in relazione al numero dei colpi esplosi, i fori presenti sul corpo e le relative traiettorie di entrata e uscita'.


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