Sussidi disoccupazione illeciti, sgominata organizzazione nel Teramano che truffava Inps e Fisco

03 Febbraio 2012   12:42  

I carabinieri della stazione di Sant'Egidio alla Vibrata (Teramo) in collaborazione con i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro - coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Teramo, Stefano Giovagnoni - hanno denunciato per ora sette persone per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici determinato dall'errore altrui con inganno, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina al fine di trarne ingiusto profitto, emissione di false fatturazioni e violazione della normativa in materia di assunzioni.

I militari hanno disarticolato l'organizzazione capeggiata da F.A, ragioniere commercialista di 61 anni di Civitella del Tronto (Teramo) ed un falso imprenditore di Sant'Egidio alla Vibrata, A.C. di 31 anni alle cui dipendenze sottostavano, secondo le prime risultanze, un tunisino, tre marocchini ed una romena compagna del commercialista. I militari hanno indagato su un giro truffaldino costato, finora, all'Inps almeno 80mila euro di indennita' di disoccupazione non dovute percepite dai sei stranieri finora scovati. La ditta fantasma intestata al trentunenne prestanome, aveva fittiziamente assunto e poi licenziato 90 extracomunitari residenti nelle province di Teramo, Ascoli Piceno e Ravenna.

Quei lavoratori, in realta', non avevano mai lavorato un minuto ma, in compenso, avrebbero percepito indebitamente il sussidio. La stessa impresa aveva emesso false fatturazioni fiscali per 400mila euro che hanno determinato una maxi evasione fiscale su cui ora indaga la guardia di finanza di Nereto (Teramo). Per di piu', al fine di ottenere i permessi di soggiorno, erano stati tratti in inganno i funzionari delle questure di Teramo, Ascoli Piceno e Ravenna e del commissariato di Fermo.Su autorizzazioni del pubblico ministero, i militari hanno perquisito l'ufficio del ragioniere sequestrando l'hard disk del suo computer, ora al vaglio delle fiamme gialle, per rintracciare eventuali altri partecipanti alla truffa, persone fisiche e giuridiche. L'attivita' dello studio professionale del sessantunenne, finito nel mirino della magistratura per un'altra precedente inchiesta, e' stata sospesa su disposizione della procura. 


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