TSA, stagione aquilana in scena Don Chisciotte della Pignasecca, con Peppe Barra e Nando Paone

02 Marzo 2018   12:42  

Gli esplosivi ed eclettici Peppe Barra e Nando Paone, nei panni di un irresistibile fido scudiero e del suo bizzarro hidalgo spagnolo, vanno in scena, per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, martedi 6 marzo, ore 21.00, e mercoledì 7 marzo, ore 17.30, Ridotto del Teatro Comunale di l’Aquila, con Don Chisciotte della Pignasecca, adattamento di Maurizio De Giovanni, liberamente tratto da “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes, e con Biagio Musella, Emanuela Emma Tondini, Luciano D’amico, Luca Saccoia, Michele Di Siena, regia Alessandro Maggi, musiche Patrizio Trampetti, scene e costumi, Marta Crisolini Malatesta, luci di Gigi Saccomandi.

Uno spettacolo accattivante, una commedia tragica e sorprendente che ripercorre un’antologia di sentimenti ed emozioni dal coinvolgente ritrmo esilarante e malinconico. Una miscela di musica, passioni e riflessioni che unisce l’amaro del tragico a succulente note di mediterraneo.
Pietra miliare del romanzo moderno, il capolavoro della letteratura mondiale di Miguel de Cervantes nella riscrittura dello scrittore e sceneggiatore Maurizio De Giovanni, già autore di numerosi racconti e romanzi gialli, padre del commissario Lojacono de “I bastardi di Pizzofalcone”.
Un viaggio inconsueto, ironico e profondo, alla ricerca di una identità posseduta e ogni volta riscoperta nell’immaginario del romantico e nobile principio del bene contro il male, combattuto ad ogni costo, a colpi di duro sarcasmo e disarmante coraggio.
E’ la bizzarra impresa di un agiato borghese dall’incontrastata fede per i suoi principi, che lo induce alla follia rendendolo eroe “senza macchia e senza paura” deciso a rivivere di persona tutte le gesta eroiche che il proprio coraggio gli suggerisce. Accompagnato dal fedele e accorato compagno di ventura, parte a cavallo di un ronzino immaginario per un viaggio di passione e idealismo in cui utopia e realtà rappresentano i confini di un mondo tragico e comico al tempo stesso, grottesco, folle e appassionato.
Nel caotico, dolorante e tuttavia fecondo e lungimirante scenario di un secondo dopoguerra, in una Napoli devastata ma sempre viva, animata dal suo spirito tenace e perennemente ricca di allegria e di speranza, i personaggi, interpretati da un cast prorompente, un mix di energia e fuoco notoriamente partenopeo, muovono i loro passi, riflettono sulle proprie realtà, si configurano come presenze salvifiche di un incontrastato mondo marcio, in un gioco di immaginazione e roboante creatività.
Con la regia di Alessandro Maggi, emozionante carillon di contrasti specchio di uno spirito “tutto napoletano”, lo spettacolo si propone come una sottile inchiesta che con sagacia e amara ironia, conduce ad una riflessione su sé stessi e sul mondo tout court, attraversato, ieri come domani, da perenni e universali controversie che, in ogni epoca, si fanno specchio della società contemporanea. Una nuova produzione Artisti Riuniti.



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