Tangenti Pescara, segretaria di Toto denunciata per falsa testimonianza al processo a D'Alfonso

10 Ottobre 2011   14:10  

Ultimi teste dell'accusa al processo Housework al tribunale di Pescara a carico dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso. Pronti via subito un colpo di scena. Al termine della deposizione di Emanuela Di Lullo, ex dipendente di Toto, chiamata a chiarire alcuni aspetti ruguardanti alcuni viaggi all'estero di Toto e D'Alfonso, il Pm Varone ha chiesto ed ottenuto dal collegio giudicante la trasmissione degli atti in Procura per verificare l'ipotesi del reato di falsa testimonianza.

La Di Lullo, nel verbale di sommaria informazione, aveva risposto affermativamente alla domanda della Polizia Giudiziaria se le era mai stato chiesto di prenotare viaggi per la famiglia Toto e per la famiglia D'Alfonso. Stamattina, invece, ha riferito che il suo compito era solo quello di prenotare viaggi nello specifico a Malta ed in Prtogallo e di raccogliere informazioni su un eventuale viaggio ad Abu Dabi, e di conseguenza di non sapere chi erano i beneficiari del viaggio. Ha riferito anche di non sapere per quante persone avrebbe dovuto prenotare, e qui la presidente del collegio Antonella Di Carlo ha contestato le sue dichiarazioni riferendo che nella prenotazione sono specificate le richieste per due suite una per due adulti ed un bambino ed un'altra due adulti un bambino ed un infante. Il Pm ha dunque chiesto la trasmissione degli atti per falsa testimonianza, la citazione dell'ispettore di polizia che la sentì, e la lettura integrale del verbale di sommaria informazione in relazione al rapporto economico ancora in corso con Toto. La Di Lullo, infatti, é in cassa integrazione ed in questo l'accusa avrebbe prefigurato gli estremi per un ricorso all'articolo 504 del codice penale che parla di violenza e minacce al teste. Tuttavia queste ultime due richieste sono state rigettate dal tribunale. Dopo la Di Lullo L'ingegnere Roberto Di Matteo chiamato a riferire delle eventuali pressioni da parte di Dezio per assegnare i lavori della gestione calore alla manutencoop. Pressioni confermate anche se poi i lavori sono stati assegnati ad altre ditte, inoltre, come emerso dal controesame dell'avvocato di Dezio Marco Spagnuolo, le pressioni erano in qualche modo legate al fatto che la Manutencoop era la ditta di riferimento in Abruzzo per la Consip il Consorzio Nazionale che si occupa di fornire servizi di consulenza, assistenza progettuale, organizzativa e tecnologica per conto del Ministero dell'economia e delle finanze. Tra gli altri testimoni anche l'imprenditore Luigi Pierangeli che ha confermato in pieno quanto già riferito agli atti. Assente giustificato l'ex capo della squadra mobile Nicola Zupo, trasferito alla questura di Sanremo, per suo conto ha deposto l'ispettore Angelo D'Onofrio che ha parlato della vicenda legata al calice di Toyo Ito, ponendo in evidenza come da una parcella iniziale di poco più di 100 mila euro, il noto architetto giapponese sia arivato a percepire oltre 300 mila euro per lavori, come quelli della Comunicazione istituzionale, mai realmente effettuati, secondo l'accusa ed inoltre che questi soldi venivano presi da capitoli di spesa riguardanti altro tipo di opere. Si torna in aula il 17 ottobre con i primi teste della difesa.


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