Tarsu: Aquilani tra Tentenna e Temporeggiatore"

riceviamo e pubblichiamo

08 Gennaio 2013   11:42  

Il pasticcio delle cartelle pazze Tarsu ha nome e cognome: Massimo Cialente, sindaco “tentenna” (così definito da Lelio De Santis prima della sua investitura ad assessore al Bilancio) e lo stesso Lelio De Santis che, per la sua recente uscita con invito ai contribuenti aquilani ad attendere prima di effettuare il pagamento della Tarsu, possiamo definire il “temporeggiatore”.

Visto che i due non sono in grado di dare agli aquilani alcun elemento per capire l’origine del pasticcio vogliamo dare un contributo alla chiarezza. La vicenda prende le mosse dall’ordinanza sindacale numero 67 dell’8 aprile 2009, con la quale il primo cittadino decretò “l’inagibilità di tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato esistente sul territorio comunale, fino a contrario provvedimento. Per i singoli fabbricati, previa verifica della sussistenza delle condizioni di sicurezza, il Comune autorizza l’utilizzo degli stessi. I cittadini interessati alla verifica dell’agibilità, o dell’inagibilità, e stato dei danni, sono invitati a presentarsi presso la sede comunale sita nella scuola Collodi in via Aldo Moro”.
Nulla si dice sull’obbligo, da parte dei contribuenti, di comunicare, nel termine di 60 giorni, la riacquisita agibilità ai fini della nuova iscrizione a ruolo, ciò allo scopo di usufruire della riduzione del 60 per cento del tributo per il periodo aprile 2009 - giugno 2010, come previsto dalla legge. Tale adempimento, anche per agevolare i cittadini, così già duramente colpiti, poteva e doveva, almeno per le abitazioni classificate A, essere disposto d’ufficio dall’amministrazione comunale, che ha gli strumenti per farlo (banca dati agibilità e banca dati Tarsu). E così solo ora, a cose fatte, gli aquilani che hanno avuto la casa agibile nel periodo in questione, si accorgono di non poter accedere alla riduzione, correndo anche il concreto rischio di vedersi dichiarare morosi con l’applicazione della penale, pari al 200 per cento del tributo. Di fronte alla delicatezza della questione l’assessore De Santis, non avendo altre indicazioni da fornire, propone ai cittadini di “temporeggiare”, comportamento che un buon amministratore dovrebbe invece sconsigliare. È gravissimo che l’assessore al Bilancio non fosse a conoscenza delle emissioni delle cartelle, trattandosi di un adempimento fondamentale o, se a conoscenza, ne abbia ignorato le conseguenze. Oggi è necessario che, finalmente, dopo il “temporeggiare”, la parte politica si assuma le proprie responsabilità, senza, come tenta di fare, scaricarle sull’apparato amministrativo, e ponga davvero tutti i cittadini sullo stesso piano con i fatti e non con le chiacchiere, annullando le cartelle emesse, con la riproposizione delle stesse ridotte del 60 per cento. La copertura finanziaria è già stata data dallo Stato. Per il 2013, in vista della Tares, i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, dovranno gravare per intero sui contribuenti; è necessario allora prevedere che almeno 7-8 milioni di euro, dei 26 provenienti dallo Stato, siano accantonati per ridurre l’impatto sui cittadini, atteso che il servizio operato dall’Asm, nonostante la raccolta differenziata, aumenta, invece che diminuire, di qualche milione di euro ogni anno. Sarà il caso dunque di pensare seriamente anche ad interventi per la riduzione dei costi dell’Asm.

Il Consigliere comunale
Idv - L’Aquila Oggi
Angelo Mancini


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