Tenebre alla fermata di Via Gran Sasso

La dura vita dei pendolari

16 Novembre 2009   07:52  

Mercoledì scorso stavo partendo, come ogni mattina, da Pescara per raggiungere il mio posto di lavoro a L’Aquila, quando è salito il controllore (cosa non consueta data l’ora presta) e dopo mesi che non passava ho tirato fuori dal portafoglio l’abbonamento mensile e la tessera da “sfollata” che mi dà la possibilità di viaggiare gratuitamente. Dopo essere stata assolta dal controllore, l’attenzione si è posata sulla tessera, e con stupore prima e consapevolezza poi ho visto che ormai sono sette mesi che viaggio !! Sette mesi che non vivo più nella mia città, sette mesi di sveglie antelucane e di fatica fisica e psicologica.

Facendo un bilancio di questi mesi di viaggio devo dire, biglietto gratis a parte, che la situazione è davvero scandalosa. Innanzitutto a causa di una viabilità drammatica che comporta una durata della tratta Pescara – L’Aquila pari a due ore, due ore e mezza. Poi, è sufficiente un qualunque contrattempo per far diventare questa durata ancora più lunga ed estenuante. L’altra mattina, per esempio, a causa di un tamponamento al bivio di Onna, siamo rimasti fermi sulla strada di Poggio Picenze più di mezz’ora, con la conseguenza che chi doveva timbrare al lavoro ha avuto un ritardo considerevole. Per non parlare del nervosismo che ti assale quando, un giorno per lavori, un giorno per un incidente, un giorno perché va in tilt l’autobus, un giorno perché l’autista non conosce bene la strada ecc., non si arriva mai sul posto di lavoro o di studio sereni per iniziare la giornata.

Da quando poi è ricominciata l’Università, il disagio si riscontra soprattutto nelle corse pomeridiane per tornare a Pescara. Se vi capita di dover prendere l’autobus alle 18:00 al cimitero dovete temere che il pullman non si fermi perché è pieno e non è prevista una corsa bis.

Questo vuol significare che occorrerà aspettare la corsa delle 19 e 15 circa che però fa il giro di tutti i paesi prendendo l’autostrada dopo Capestrano. Orario di arrivo a Pescara 20:45, 21:00.

Dico io ma se vedete che giornalmente o quasi a quell’ora lasciate le persone a terra, volete prevedere una corsa in più?

Comunque a mali estremi, estremi rimedi. Alle 18:00 l’autobus cerco di prenderlo presso il nuovo capolinea nei pressi dello Stadio.

Quindi, dopo aver lasciato la macchina al cimitero o al Torrione (perché lì si trova parcheggio sicuro), occorre farsi una passeggiata per arrivare alla fermata. E, nei pressi dello stadio, inizia il batticuore. Tutto completamente ingoiato dal buio più nero, la fermata quasi non si vede, le persone hanno paura di cadere, di perdere i bagagli, o peggio di essere scippate o aggredite.

Perché è così buio? Perché non ripristinano l’illuminazione? Ormai si fa notte alle 17:00 e sinceramente non è così sicuro girovagare nelle tenebre per andare a prendere un autobus. Perché il Comune non è attento al benessere dei cittadini? Le cose serie sono difficoltose e necessitano di fondi, ma non risolvere le questioni più “spicciole” è indice di poca attenzione e forse poco interesse. Già la chiusura del Terminal ha provocato molto disagio, ma il buio assoluto, l’incertezza del posto libero sull’autobus e la lunghezza del viaggio rende la vita lavorativa “uno schifo”.

Per non parlare poi delle corse AMA all’interno della città.

Ogni giorno, ad ogni fermata una marea di gente si accalca dinanzi all’autista per chiedere : “Scusi questo va all’ospedale? Passa per Pettino? Va al Motel Agip?” Le risposte sono quasi sempre scontrose e insofferenti.

Oltre quindi alla non informazione, queste domande fatte al conducente provocano ritardi nella corsa e rallentamento del traffico.

Allora mi chiedo, perché non mettere un cartello davanti al cruscotto o un insegna elettronica, come in tutte le città civili, con l’indicazione del percorso? Così si eviterebbero rallentamenti e le persone avrebbero delle certezze.

Ma questo non è un problema del dopo terremoto, è un’inciviltà che a L’Aquila va avanti da sempre. Il problema ora è solo peggiorato perché molti tragitti, prima noti, sono cambiati a causa delle nuove esigenze e la chiusura di importanti arterie stradali, dove prima i pullman potevano transitare, ha stravolto gli itinerari ante terremoto.

Ecco, la giornata comincia tutte le mattine così e, se per noi aquilani si può avanzare la antipatica affermazione della gratuità del viaggio, per chi paga , ossia per chi risiede a Pescara e viaggia per L’Aquila indipendentemente dal terremoto, il servizio risulta davvero scadente.

Spero che chi si occupa del settore trasporti possa essere seriamente sensibilizzato e possa rendere più agevole questa situazione soprattutto in prospettiva degli eventi naturali (pioggia, gelo e neve) che caratterizzano l’inverno.

 

Francesca Aloisi

 

AGGIORNAMENTO

Anche a seguito dell’articolo, pubblicato da Abruzzo 24 Ore, riguardante il problema del buio alla fermata dell’autobus in Via Gran Sasso, sono felice di comunicare che è tornata a splendere la luce dei lampioni davanti allo Stadio Comunale. Ringraziamo l’Amministrazione Comunale per aver dato ascolto alle nostre richieste.

 

 

 

 


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