Apparentemente, stando alle dichiarazioni di ieri ("Sono preoccupato per il futuro, in questo momento il derby passa in secondo piano"), il presidente del Teramo Luciano Campitelli, preso da preoccupazioni circa la situazione economica del Diavolo, sembra vivere con un certo distacco l'attesa per il recupero della partita tra i biancorossi e L'Aquila, divenuto di grande importanza alla luce delle ottime prestazioni fornite dalle due squadre nell'ultimo scorcio di campionato, che le hanno portate ad occupare rispettivamente il sesto ed il quarto posto in classifica.
L'esperienza insegna, però, che le parole del patron teramano, fine comunicatore, vanno sempre soppesate con attenzione. Il suo, più che un autentico grido d'allarme, potrebbe dunque essere interpretato come un tentativo di allontanare la pressione da mister Roberto Cappellacci e dai suoi ragazzi nella preparazione della sfida di sabato pomeriggio, e caricarla tutta sui rossoblù aquilani. Per dirla altrimenti, L'Aquila avrebbe il dovere, alla luce delle spese e dei programmi stilati ad inizio stagione, di vincere il derby per consolidare la propria candidatura alla promozione, mentre il Teramo, costruito ufficialmente per una tranquilla salvezza, potrebbe in un certo senso permettersi di non prendere troppo sul serio l'appuntamento. Dunque, al di là di tali supposizioni, é facile immaginare che Campitelli in realtà non disdegni affatto la prospettiva di un torneo di alta classifica, e di conseguenza sogni in realtà che il Diavolo possa espugnare il "Fattori".
Per quanto riguarda i dettagli tecnici della sfida, Cappellacci potrà disporre di tutta la rosa, con la sicura eccezione di Andrea Bucchi (si spera nel suo utilizzo almeno contro il Poggibonsi domenica 17) e con quella probabile di Mirco Petrella (anche se si tenterà fino all'ultimo di recuperarlo).
Designato per arbitrare la sfida Riccardo Ros della sezione di Pordenone.
(l.c.)