Nonostante il risultato in favore dei rossoblù, il Teramo non può dirsi del tutto insoddisfatto del derby con l'Aquila in termini globali di gioco ed atteggiamento mostrati sul campo del "Fattori", tornando a casa con la consapevolezza di aver dimostrato agli scettici, ai detrattori e soprattutto alla concorrenza di non essere al sesto posto per puro caso, come ha voluto rimarcare tra le righe il patron Luciano Campitelli a fine gara.
Soprattutto nella prima frazione di gioco, infatti, gli uomini di Roberto Cappellacci hanno giocato a viso aperto contro lo squadrone di Ianni, dimostrandosi compagine quadrata ed organizzata ed impedendo agli avversari di giocare come sanno. I biancorossi hanno però pagato il calo fisico nella ripresa, e soprattutto la loro inesperienza di fondo, permettendo così ai rossoblù di prendere in mano le redini dell'incontro e, dopo due legni, pervenire al vantaggio con Ciotola. Proprio dopo il gol aquilano, però, il Diavolo si é dimostrato squadra vera, ricompattandosi e cercando il pareggio sino all'ultimo minuto, ed addirittura riuscendoci con la rete di Ambrosini al 91', tuttavia annullata per fuorigioco assai dubbio.
Dal punto di vista dell'atteggiamento, comunque, il Teramo ha superato a pieni voti il primo dei tre durissimi esami di maturità, forse il più ostico in questo momento, e può quindi prepararsi con serenità ai prossimi due, contro Pontedera e Poggibonsi, per i quali potrebbero tornare a disposizione due elementi fondamentali come Bucchi e Petrella.
(l.c.)