Successe lo stesso all'Aquila tre anni fa, subito dopo il terremoto, "esimi imbecilli" iniziarono ad invadere il web con le teorie più strampalate per spiegare ciò che è un evento naturale assolutamente normale.
Ecco che questa volta si pensa sul web che la causa del sisma sia il fracking, una particolare tecnica per far emergere gas e oro nero dal sottosuolo, che, però, in Italia non è mai stata utilizzata. Il fracking consiste in perforazioni idrauliche che una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno. Nei varchi creati nel sottosuolo viene pompato ad alta pressione un fluido, generalmente acqua mista alcune sostanze pericolose da smaltire. L’iniezione di acqua e composti chimici frantuma gli scisti friabili contenuti nella roccia sedimentaria e libera i gas che li contengono.
La teoria del complotto è subdola e affascinante per molti e su facebook si accusa l’ex ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani di aver autorizzato la perforazione delle trivelle texane.
Nessuna conferma scientifica sul fracking e nessuna prova sulla concessione alle perforazioni, che peraltro nessuno ha mai visto in Italia e, ricordiamo, le strutture per farle non sono proprio invisibili.
Una bufala bella e buona.
Terremoto: Giuliano Panza "prevede" i terremoti dell'Aquila e dell'Emilia, ma nessuno ha fatto nulla