Terza domenica di carriole. E in centro è una festa

In Piazza Duomo l'atmosfera di una volta

14 Marzo 2010   12:51  

La partecipazione va scemando, è vero, ma lo spirito resta immutato.
In qualche centinaia stamattina sono tornati a piazza Palazzo armati di carriole, secchi e picconi per spalare i mucchi di macerie.
La catena umana che si forma stavolta è meno gremita, i detriti vengono differenziati e portati fino ai Quattro Cantoni dove riempiono dei cassoni di metallo. Anche il vescovo ausiliare Mons. Giovanni D'Ercole fa ad un certo punto la sua comparsa davanti palazzo Margherita, dove impugna una pala e per un pò spala anche lui le macerie.
Una giornata di festa, con corso Vittorio Emanuele e piazza Duomo pieni di persone a passeggio, sembra di rivedere le domeniche di una volta con lo struscio del giorno di festa, e assolutamente pacifica. Stavolta infatti grazie ad una ordinanza del sindaco che ha permesso l'apertura senza vincoli di piazza Palazzo dalle 10 alle 13.30, non c'è stata nessuna tensione con le forze dell'ordine, rimaste a vigilare ai margini della zona aperta.

Le affermazioni di Bertolaso, che l'altroieri era tornato in città e aveva detto "chi pensa che con una carriola si possa portare via tutto sbaglia", non scoraggiano i cittadini che tornano a ribadire il senso simbolico della manifestazione, giunta ormai alla terza domenica.
"Le carriole non rappresentano la pretesa di rimuovere in questo modo tutte le macerie, - dicono - non siamo così ingenui. Le carriole vogliono essere un esempio che indichi una strada specifica verso il riciclaggio in loco e che stimoli un generale movimento di partecipazione della cittadinanza al processo di ricostruzione dell'Aquila, partecipazione che la Protezione Civile ha ostacolato per mesi, vietando le assemblee e il volantinaggio nelle tendopoli e favorendo lo spopolamento del territorio".

Intanto un primo risultato è stato incassato, proprio questa settimana, dal "popolo delle carriole": la differenziazione delle macerie avverrà in loco, come deciso dal tavolo riunito al Ministero dell'Ambiente. Il Comune individuerà alcune piazze del centro storico dove operare a mano la preselezione.

"La rimozione, la separazione ed il riciclaggio delle macerie - dicono poi i rappresentanti del Comitato 3e32 - possono diventare una concreta possibilità di rilancio economico ed occupazionale per la città, creando possibilità di lavoro per le 16.000 persone attualmente disoccupate o in cassa integrazione".

Prosegue anche la raccolta di firme per chiedere l'istituzione di una tassa di scopo che garantisca la certezza delle risorse per la ricostruzione, fino ad oggi sono state raccolte 8mila firme; "puntiamo a 12mila - dice Eugenio Carlo Magno, uno dei promotori - così da presentare la proposta direttamente al presidente della Camera Fini".

In piazza Duomo, stamattina, anche un banchetto per la raccolta di firme per chiedere al Comune la concessione di un'area dove una quindicina di associazioni di volontariato, musicali, artistiche, culturali e di promozione sociale - prima operanti in centro storico - possano ricollocarsi.

(MS)


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