Tessera It.card per gli italiani all´estero: dura reazione del S

29 Maggio 2007   11:09  
E´ bufera al Ministero degli Esteri dopo la presentazione della It.card, la nuova tessera offerta agli Italiani all´estero per sconti turistici e servizi all´estero, la cui emissione sarà a cura di ambasciate e consolati. A protestare è il Sndmae, sindacato che raggruppa la quasi totalità dei dipendenti del Ministero degli Esterici, che, in una nota, esprime tutto il suo dissenso per un nuovo servizio "offerto a scapito degli altri. Sempre che si riesca a offrirlo", voluto dal viceministro per gli Italiani nel mondo, Franco Danieli (nella foto). Sotto accusa, infatti, è l´ulteriore carico di lavoro per i consolati, incaricati della distribuzione delle tessere a fronte di personale sempre insufficiente e, manco a dirlo, di condizioni finanziarie disastrose. "Ambasciate e Consolati – si legge nella nota del Sndmae - devono infatti far fronte a una impressionate impennata di domande di servizi, con dotazioni incomparabilmente inferiori ai partner europei (tutto il Ministero degli Esteri assorbe solo lo 0,24% del bilancio dello Stato, contro lo 0,40% della Gran Bretagna, lo 0,71% della Francia o lo 0,84% della Germania). Solo nel campo dei visti, a parità di risorse umane e finanziarie, i Consolati hanno erogato ben +20% di visiti in più nel primo trimestre, tradizionalmente tranquillo, rispetto allo scorso anno. Particolarmente imponente la crescita di visti per lavoro subordinato a seguito dei decreti flussi: + 174 % in media. Qualche dato sede per sede: Mosca 128% (con una crescita di 150mila visti), Casablanca +353%, Islamabad +515%, Kiev +759%, Sghangai +652%, New Dehli +710%, Quito 775%, Pristina 925%, Lima 1.009%". Tornando alla It.card, secondo il sindacato "la nuova tessera richiede circa 10 minuti per l´operazione di rilascio (accoglienza, informazione sui benefici della carta, controllo anagrafe per vedere se ne ha diritto e confermare i dati, compilazione carta, consegna e compilazione nota in programma anagrafe per tener traccia dell´avvenuta consegna). Semplificando e arrotondando per difetto - traduce il Sndmae - ogni 10mila carte consegnate equivalgono a un contrattista al lavoro per 12 mesi, calcolando in maniera conservativa che durante il primo anno la carta verrà consegnata a un solo connazionale residente all´estero ogni cinque (ma è possibile che siano di più visto che la carta è gratis), e, quindi, 700mila carte da distribuire. Vuol dire che quest´iniziativa, nonostante l´approccio minimalista sopra adottato, necessita di 70 nuovi contratti annuali, cioè un milione di euro (calcolando uno stipendio medio di meno 1.200 euro al mese)". A fronte di tale ulteriore mansione per il personale, "proprio oggi alla rete diplomatico consolare perviene il laconico messaggio ministeriale sull´esaurimento del fondo per i digitatori e sul conseguente diniego urbi et orbi di ogni integrazione richiesta, mentre i fondi verrebbero dirottati ai Patronati". Per il Sndmae, dunque, "non si può certo andare avanti così, mentre giungono voci di ulteriori chiusure di ambasciate e consolati, i cui carichi di lavoro si riverseranno sugli uffici vicini, al di fuori di un qualunque piano di razionalizzazione della rete o di semplificazione amministrativa, proposta dal Sndmae da oltre un anno". Per questo, conclude il sindacato che "esprime la propria solidarietà ai dipendenti del Ministero degli Affari esteri, delle ambasciate e consolati italiani impegnati in prima linea ad affrontare emergenze frutto di iniziative varate senza una previa stima dell´impatto e dei costi".

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