The Maze Runner, il Labirinto

06 Dicembre 2014   12:15  

Un ragazzo si risveglia in un ascensore buio che lo porterà direttamente nella Radura, un ampio spazio sconosciuto chiuso da muri di pietra e popolato solo da ragazzi. Come tutti, non ha memoria del suo passato, sa solo il suo nome.

L'unica certezza che i ragazzi hanno è che la mattina le pesanti mura si schiudono su un Labirinto pieno di pericoli.

Così si presenta al lettore "The Maze Runner - Il Labirinto".

Nella Radura i ragazzi si sono distribuiti dei ruoli e hanno messo in piedi una società organizzata e funzionante, ma dall'arrivo di Thomas le cose sembrano precipitare senza alcuna apparente ragione.

«La sua perdita di memoria era strana. Perlopiù si ricordava come funzionasse il mondo, che però era svuotato dai dettagli specifici, dai nomi, dai volti. Come un libro completamente intatto da cui però manca una parola ogni dodici, che quindi diventa una brutta lettura confusa. Non sapeva nemmeno quanti anni avesse.»

Mi aspettavo qualcosa di più da questo libro, ma devo dire che la lettura è stata comunque soddisfacente.

Partiamo dalla storia: un distopico, prima parte di una trilogia, che ha il sapore di un thriller fino alla fine; è infatti sui misteri del labirinto che si pone l'accento, sull'enigma da risolvere per poter andare via. Sulla vita che i ragazzi ripetono costantemente ogni giorno per cercare di sopravvivere senza perdere la testa.

Thomas, nonostante la confusione, sente di avere un ruolo importante in tutto questo, ma non sarà lui il vero catalizzatore, piuttosto sarà la ragazza, Teresa, a rappresentarlo. E si capisce da qui che questi due ragazzi sono diversi, e in qualche maniera uniti.

Ciò che ho apprezzato è l'incedere della storia, sempre attenta a mantenere alta la curiosità, ma anche l'uso di un vocabolario a parte che ha avuto lo stesso effetto straniante provato da Thomas, con il risultato di una quasi immediata identificazione. Thomas non sa nulla, e noi restiamo nel suo punto di vista fino alla fine.

Temevo che arrivati alla conclusione l'autore, James Dashner, non ce l'avrebbe fatta a dare una risposta soddisfacente e invece è stato in grado di allargare gli orizzonti, anche se essendo una trilogia non ho avuto ancora tutte le risposte alle domande che mi sono posta durante la lettura.

Se la prima parte si occupa un po' di dare un'infarinatura del mondo e di farci "ambientare", la seconda è ricca di tensione e di dubbi.

I personaggi hanno tutti delle loro caratteristiche, anche se ho trovato alcuni dei secondari più caratterizzati dello stesso protagonista che riesco a definire solo come "coraggioso" "scaltro" o "particolarmente intelligente", comunque non si poteva fare di meglio visto che nessuno dei ragazzi ha un passato.

Da Alby a Minho a Newy, ci ritroviamo in balia di ragazzi giovani e senza bussola che cercano in ogni modo di mantenere un ordine e di andare avanti razionalmente, senza arrendersi all'evidenza: quella di essere in trappola.

Se il labirinto è praticabile di giorno, non lo è affatto di notte. Ma poco importa, in due anni non sono ancora riusciti a trovare un'uscita. La sensazione di essere dei topi in trappola è fortissima durante la lettura, è questa che ti spinge ad andare avanti.

La storia è molto semplice e non è proprio su quello che l'autore punta, piuttosto su questo sentimento di tensione, di claustrofobia, di mistero, sulle reazioni dei ragazzi.

Per quanto riguarda lo stile, quello di Dashner è molto giovanile, composto di frasi spezzettate, corte e incisive, che rendono la lettura molto scorrevole.

Punto di forza sicuramente le descrizioni, molto coinvolgenti, e l'uso di un vocabolario gergale, che rende la realtà della Radura ancora più viva.

Il libro è senza ombra di dubbio il capolavoro dell'autore ed è stato presentato anche al cinema in una trasposizione che non delude lo spettatore, ma che è semplificata un po' troppo per chi ha apprezzato il libro.

SINOSSI:

Quando Thomas si risveglia, le porte dell'ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce.

Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo.

Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole.

L'unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte.

Ben presto il gruppo elabora l'organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l'ordine.

Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell'ascensore.

Il mistero si infittisce quando - senza che nessuno se lo aspettasse - arriva una ragazza.

È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza.

Un messaggio che non lascia alternative.

Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l'unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.


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