L'obiettivo erano i tre punti, e da questo punto di vista è indubbio che L'Aquila abbia fatto in pieno il proprio dovere, battendo 2-1 il Santarcangelo nella sfida casalinga dell'ora di pranzo.
La Reggiana, fermata sul pari nel big match col Teramo, dista ora solo tre lunghezze, pur con una gara ancora da recuperare, e dunque i numeri dicono che il terzo posto è ancora un traguardo raggiungibile. Non è poco in sé, ma da qui a sostenere che gli uomini di Nunzio Zavettieri abbiano disputato una gara senza macchia ce ne passa.
Primo tempo davvero di buon livello: L'Aquila decisamente propositiva e padrona del gioco senza alcun patema di sorta, nonché ispirata come forse poche altre volte in avanti, e brava ad andare al riposo sul 2-0 grazie alle reti di Francesco Corapi, aiutato in maniera decisiva dal portiere avversario, e capitan Marco Pomante.
Il canovaccio è tuttavia profondamente mutato nella ripresa, allorché un errato disimpegno a centrocampo ha permesso al Santarcangelo di accorciare le distanze e tenere in apprensione i rossoblù fino al triplice fischio finale, pur senza mai creare veri e propri presupposti per poter pareggiare.
Colpa dei rossoblù, dunque, che hanno messo i romagnoli in condizione di sperare di poter riaprire una gara il cui esito sembrava ormai segnato, a causa probabilmente di un approccio sin troppo molle alla ripresa delle ostilità, per effetto del doppio vantaggio e della prestazione del primo tempo.
I danni sono dopotutto risultati assai contenuti, complice l'incapacità degli ospiti di creare altre vere e proprie occasioni da gol, ma in altre circostanze potrebbe non andare altrettanto bene. Appare dunque fondamentale, quindi, che i rossoblù imparino a non abbassare mai l'attenzione fino all'ultimo minuto di gioco: il calcio non è mai scontato, e nel loro caso ne va del prolungamento e dell'eventuale raggiungimento di una speranza chiamata spareggi promozione.
Lorenzo Ciccarelli