"Tre torri" per la Regione, Verini ipotizza danno erariale

Il consigliere regionale scrive alla Corte dei Conti

18 Agosto 2008   12:27  

In una lettera al Procuratore della Corte dei Conti, il segretario regionale dei Liberaldemocratici, Consigliere Antonio Verini, chiede di valutare il danno erariale provocato dalla decisione della giunta regionale di realizzare le cosiddette "Tre torri" a Pescara (delibera di Giunta regionale del 11.4.05 n.454). "Ho segnalato piu' volte l'inutilita' di tale progetto - scrive Verini - che rappresenta una duplicazione dei centri direzionali della Regione Abruzzo e delle sedi del Consiglio. Si tratta in tutta evidenza di un'opera esagerata per dimensione, sproporzionata per l'investimento da sostenere e tale da configurare una palese violazione del principio generale di efficienza ed efficacia che deve necessariamente guidare l'indirizzo politico e l'azione amministrativa. Non appare comprensibile la dimensione faraonica dell'opera, in una Regione che dispone gia' di molti immobili a L'Aquila e di ben tre sedi del Consiglio regionale: due a L'Aquila, dove la nuova sala inaugurata oltre un anno fa non e' stata mai utilizzata, ed una a Pescara laddove la Regione ha acquistato e ristrutturato a carissimo prezzo l'ex sede della Camera di Commercio in Piazza Unione. Occorre quindi valutare - continua Verini - il danno erariale e le correlate responsabilita' insite nella prosecuzione di questo progetto assurdo e spropositato. Per le Tre torri si prevede, secondo gli esperti, un investimento minimo di circa 60milioni di euro, dei quali una quota ancora da determinare a carico delle casse regionali, citandosi genericamente negli atti un non meglio specificato ricorso alla finanza di progetto. Si tratta di un investimento del tutto incompatibile con lo stato pietoso delle casse regionali e con il Piano di Rientro Sanitario (delibera di Giunta regionale n.224 del 13.03.2007) che vieta l'assunzione di nuove spese avente carattere inderogabile come quelle connesse all'intervento in questione. Inoltre - rileva Verini - resta indeterminato l'onere a carico della Regione, con palese violazione del principio di annualita' del bilancio (art.1 della legge 5.8.78, n.468) suggerendo alla Giunta regionale la revoca in autotutela del progetto e delle connesse deliberazioni. Voglio sperare nell'azione della Magistratura per evitare un ennesimo ed ingiustificabile danno per i cittadini abruzzesi", conclude Verini.

 


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