Trenitalia pensa all'alta velocità e taglia le corse in Abruzzo

09 Dicembre 2011   14:06  

Continua la penalizzazione degli scali ferroviari abruzzesi da parte di Trenitalia, che ha deciso di tagliare alcune corse notturne da Pescara e di sostiturne altre a costo maggiorato. Il segretario della Cisl Trasporti Abruzzo, Michele Castellano, responsabile del comparto Ferrovieri, ha così commentato la scelta dell'azienda:

"Le decisioni dell'ultima ora di Trenitalia per il nuovo orario 2012, in vigore da domenica 11, aggravano le già annunciate pesanti ricadute sia sul versante occupazionale sia su quello del servizio alla cittadinanza". 

"Quanto all'aspetto occupazionale - sottolinea il sindacalista - la riorganizzazione determinerà un'ulteriore diminuzione delle attività del personale addetto alle pulizie dei treni, tale da superare oltre il 50% di quelle attualmente svolte. E' quasi certo che per molti lavoratori il rischio licenziamento diventi sempre più concreto, se non verranno trovate soluzioni alternative, che al momento Fs non è in grado di prospettare. 

In merito ai collegamenti, c'é la sgradevole novità che i treni del Servizio Universale, Intercity ed Espresso della linea Adriatica si attesteranno a Bologna, costringendo i viaggiatori che devono proseguire per destinazioni diverse a cambi di convoglio e a maggiori costi, dovendo utilizzare necessariamente le Frecce.

Inoltre  dalla stazione di Pescara non sarà più possibile partire o arrivare di notte con la stessa frequenza di oggi: a fronte degli attuali 8 servizi ne saranno disponibili solo 2, uno per il nord e uno per il sud, in quanto non si potrà accedere ai notturni anche in presenza di treni che circoleranno normalmente e che si fermeranno e sosteranno comunque nel capoluogo abruzzese per il cambio di personale.

Appare in tutta la sua evidenza il totale disinteresse del gruppo Fs per la direttrice Adriatica - conclude Castellano -, in particolare per le regioni Abruzzo e Marche già escluse dal circuito dell'Alta Velocità, a cui a ogni appuntamento di cambio orario vengono riservate peggiori condizioni di trattamento. Ci aspettiamo che alle nostre contestazioni si aggiunga una forte presa di posizione delle istituzioni, di tutte le forze politiche e della società civile, a sostegno di una vertenza a difesa dell'occupazione e dei servizi che, non si deve dimenticare, vengono finanziati anche con le tasse degli abruzzesi".

Anche il consigliere regionale dell'Idv, Cesare D'Alessandro, si pronuncia sull'argomento: "Due mesi fa avevamo lanciato l'allarme, denunciando il rischio di smantellamento del servizio dall'Abruzzo da parte di Trenitalia. Un allarme rimasto inascoltato. Forse anche per questo dall'11 dicembre prossimo saranno soppressi i treni veloci dalle 20 alle 5 del mattino successivo in Abruzzo, anche dalle stazioni più importanti come Pescara, con evidenti disagi per i cittadini e ripercussioni sul trasporto su gomma che presumibilmente aumenterà".

L'elemento più preoccupante, secondo l'esponente dell'opposizione, "é la scarsissima considerazione" che Trenitalia ha dell'Abruzzo, dato che ha ritenuto Pescara "stazione minore rispetto, ad esempio, a quella di Ancona". Davanti a questo "declassamento - prosegue D'Alessandro - il presidente Chiodi e l'assessore Morra rispondono con un insopportabile immobilismo e colpevole superficialità. Noi dell'Italia dei Valori - prosegue la nota - non ci stiamo a vedere la nostra regione e i nostri corregionali esclusi dai collegamenti con il resto del Paese e chiediamo chiarezza".

All'assessore regionale competente, Giandonato Morra, l'Idv chiede quindi se sia stato informato da Trenitalia "sul nuovo piano dei treni veloci e se risulta anche a lui che l'Abruzzo ne sia stato escluso dalle 20 fino al mattino. In questo caso gli chiediamo di farci sapere qual è l'indirizzo della Giunta, cioé se asseconda ogni decisione di Trenitalia, o se, invece, ritiene, come noi, che Trenitalia non possa fare quello che vuole sul nostro territorio".


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